I ribelli Houthi attaccano Israele: così l'Iran "apre" un nuovo fronte

Un attacco sferrato dai ribelli sciiti Houthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, è stato intercettato dalle forze israeliane sul Mar Rosso. In Israele c'è il richio che possa aprirsi un nuovo fronte

Ribelli Houthi nel 2018.
Ribelli Houthi nel 2018.
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Un attacco sventato in extremis, che non ha provocato danni tangibili ma che ha fatto scattare un preoccupante campanello d'allarme. I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno lanciato un'offensiva a sorpresa contro la città di Eliat, nel sud di Israele, come rappresaglia per la guerra dello Stato ebraico contro Hamas. Nello specifico, lo hanno fatto impieganto droni e missili, neutralizzati dalle difese israeliane rinforzate dall'apporto statunitense. Il governo yemenita filo iraniano ha rivendicato l'azione, nonostante l'intecettazione della minaccia da parte delle forze di Tel Aviv. Nel caso in cui dovesse aprirsi un nuovo fronte militare, quello del meridionale sul Mar Rosso, la situazione in Medio Oriente diventerebbe ancora più complessa.

L'attacco degli Houthi

"Questi droni appartengono allo stato dello Yemen", ha detto Abdelaziz bin Habtour, primo ministro del governo Huthi, quando gli è stato chiesto dei droni lanciati verso Eilat, a conferma della posizione dei ribelli sciiti yemeniti. Come detto, la risposta di Israele è stata istantanea ed efficace. A differenza dello scorso 7 ottobre, quando i combattenti di Hamas hanno colto di sorpresa le Forze di difesa israeliane (Idf), adesso Tel Aviv ha alzato una muraglia impenetrabile per impedire il ripetersi di simili blitz.

"I sistemi delle Forze di difesa di Israele hanno identificato un obiettivo aereo in avvicinamento al territorio israeliano. Non vi era alcuna minaccia o rischio per i civili", hanno non a caso riferito le stesse Idf. Da parte sua, il sito web d'informazione Ynet ha fatto sapere che un proiettile è caduto nel Mar Rosso, in seguito ad un allarme per l'infiltrazione di droni nella suddetta località turistica di Eliat, al confine con Egitto e Giordania.

Il portavoce militare degli Houthi, Yahya Saree, ha dichiarato che il gruppo ha lanciato un "gran numero" di missili balistici e droni verso Israele, e che ci sarebbero altri attacchi simili in arrivo "per aiutare i palestinesi a vincere". Intanto, però, l'ultima offensiva ha rimbalzato contro lo scudo di Tel Aviv. Decisivo l'apporto dei radar nell'individuare il pericolo, mentre i caccia F-15 e le batterie Arrow hanno disinnescato il pericolo. A supportare gli israeliani troviamo anche Patriot, Thaad e munizioni statunitensi e dei loro partner, oltre ad una corposa sorveglianza Usa portata avanti da uno schieramento aeronavale.

Un nuovo fronte?

I ribelli Huthi, intanto, minacciano di continuare gli attacchi contro Israele. Sostenuto da Teheran, il gruppo ha promesso ulteriori attacchi contro Israele qualora Tel Aviv continuasse la sua guerra contro Hamas, affermando di aver già lanciato droni e missili balistici in tre operazioni separate. "Le forze armate yemenite confermano che continueranno a effettuare attacchi con missili e droni fino a quando l'aggressione israeliana non finirà", si legge in un comunicato militare degli Huthi trasmesso dalla televisione Al-Masirah dei ribelli.

Come ha sottolineato Reuters, gli Houthi sono una parte formidabile del cosiddetto "Asse della Resistenza" che si oppone a Israele e agli Stati Uniti, e che conduce attacchi in tutta la regione dal 7 ottobre. Le milizie irachene appoggiate dall'Iran hanno sparato contro le forze statunitensi in Iraq e Siria, mentre i membri di Hezbollah hanno avuto uno scontro a fuoco con le forze israeliane nei pressi del confine libanese-israeliano.

A proposito degli Houthi, attenzione alle loro capacità missilistiche e ai loro droni, visto che durante la guerra dello Yemen hanno più volte attaccato l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti.

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