"L'attentatore è stato arrestato in Turchia": giallo sull'autore dell'esplosione avvenuta a Mosca

Il presunto attentatore sarebbe fuggito in Turchia e qui sarebbe stato arrestato. Ma cosa è successo davvero a Mosca?

"L'attentatore è stato arrestato in Turchia": giallo sull'autore dell'esplosione avvenuta a Mosca
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L'attentato che ha scosso Mosca nelle scorse ore potrebbe innescare un inaspettato effetto domino. Gli investigatori russi hanno infatti identificato l'uomo sospettato di aver fatto saltare in aria la Toyota probabilmente appartenente ad Andrej Torgashov, vice capo del centro radio trasmittente dell'unità militare di comunicazione satellitare delle Forze armate della Federazione Russa, e avrebbero pure rinvenuto il suo mezzo.

Il presunto attentatore, identificato nel cittadino russo Yevgeny Serebryakov, sarebbe fuggito in Turchia; qui è stato arrestato a Bodrum. Il ministro dell'Interno turco, Ali Yerlikaya ha spiegato che oggi gli uffici turchi di Interpol/Europol sono stati informati dai colleghi russi che Serebryakov "era arrivato nel nostro Paese con un volo da Mosca a Bodurum" atterrato alle 9.40 ora locali.

Secondo la ricostruzione del ministero turco, il ricercato non è stato identificato immediatamente dal momento che non era inserito nel database dei ricercati dell'Interpol, ma da Mosca sono arrivati documenti per identificarlo comprese foto e così l'uomo è stato arrestato.

L'attentatore fuggito in Turchia

Il comitato investigativo russo ha fatto sapere che è stata stabilita l'identità del sospettato nel procedimento penale avviato sull'esplosione di un'auto nel nord di Mosca: un russo di nome Yevgeny Serebryakov. Identificata anche l'auto con cui sarebbe arrivato sul luogo del crimine. Secondo quanto riporta Tass le forze dell'ordine russe avrebbero negoziato l'estradizione del sospettato dalla Turchia. "In Turchia stiamo lavorando con i turchi, ma vedremo", ha dichiarato il direttore dell'Fsb Alexander Bortnikov, prima della notizia dell'arresto.

L'uomo sospettato di aver realizzato l'autobomba esplosa questa mattina nel nord di Mosca, in un cortile di via Sinyavinskaya, sarebbe insomma in qualche modo riuscito a fuggire in Turchia. L'azione potrebbe essere collegata alla guerra in Ucraina, anche se gli inquirenti negano che siano rimasti coinvolti Torgashov e sua moglie. Le autorità hanno rivelato che un ordigno ha distrutto un'auto in un cortile residenziale nella parte settentrionale della capitale russa.

Cosa è successo a Mosca?

L'uomo rimasto ferito dall'esplosione sarebbe in gravi condizioni e avrebbe subito un'operazione chirurgica per l'amputazione di entrambe le gambe. Anche sua moglie avrebbe riportato lesioni al viso. Ma la notizia del ferimento del colonnello Torgashov e consorte, come detto, è stata smentita da diversi organi di stampa statali e canali Telegram, che hanno riferito di aver parlato con i due, che avrebbero negato di essere rimasti coinvolti nell'attentato.

La portavoce del ministero dell'Interno Irina Volk, in un post su Telegram e senza fornire ulteriori dettagli, aveva dichiarato che "due persone sono rimaste ferite. Le vittime sono state trasportate in una struttura medica in ambulanza". Citando fonti anonime delle forze dell'ordine, la Tass e diversi altri organi di stampa hanno invece riferito che Torgashov, "militare che ha partecipato all'operazione militare speciale" in Ucraina, e sua moglie sono stati colpiti. Tuttavia, Ria Novosti, citando Torgashov, ha scritto: "È un falso completo. Questa esplosione non ha nulla a che fare con me", aggiungendo che l'auto non era sua e che lui vive in un'altra zona della capitale.

Il canale Telegram di Mash, che ha legami con le autorità russe, ha pubblicato quello che ha definito un filmato di una telecamera di sorveglianza che mostra un uomo che posiziona un dispositivo sotto un suv color argento nel cuore della notte.

Ha inoltre diffuso un filmato che mostra lo stesso veicolo esplodere pochi secondi dopo che un uomo sale al posto di guida. Il comitato investigativo ha affermato che le indagini sono condotte da un'unità che si occupa di "casi particolarmente importanti".

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