Liberati tre detenuti americani: cosa c'è dietro lo scambio di prigionieri tra Usa e Cina

La loro liberazione sarebbe il risultato di anni di intensi colloqui tra funzionari dell'amministrazione Biden e la Cina

Liberati tre detenuti americani: cosa c'è dietro lo scambio di prigionieri tra Usa e Cina
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La Cina ha rilasciato tre cittadini americani detenuti all'interno del Paese in cambio della liberazione da parte degli Usa di un numero imprecisato di prigionieri cinesi. L'annuncio è stato diffuso dalla Casa Bianca, secondo cui Mark Swidan, Kai Li e John Leung "presto torneranno a casa e si riuniranno alle loro famiglie per la prima volta dopo molti anni". Da quanto fin qui emerso, la loro liberazione sarebbe il risultato di anni di intensi colloqui tra funzionari dell'amministrazione Biden e del Dipartimento di Stato Usa, e le loro controparti cinesi. La notizia arriva, tra l'altro, poche ore dopo la minccia di Donald Trump, prossimo presidente statunitense, di aumentare i dazi doganali su tutte le mercti provenienti da Cina, Canada e Messico non appena salirà al potere a gennaio.

Che cosa succede tra Usa e Cina

Non sappiamo perché i tre prigionieri siano stati rilasciati proprio adesso. La versione ufficiale, come detto, parla di un processo maturato in seguito a lunghi colloqui tra le parti. C'è tuttavia chi sostiene che Pechino possa aver teso un ramoscello d'ulivo agli Stati Uniti in vista del ritorno alla Casa Bianca di Trump. In ogni caso, il fatto che The Hill parli di uno scambio tra prigionieri lascia presupporre che il fine coincida nell'opportunità, colta da entrambi i Paesi, di riportare a casa i propri connazionali.

Nel caso dei tre statunitensi, Swidan rischiava una condanna a morte per droga, mentre Li e Leung erano stati imprigionati con l'accusa di spionaggio. Ognuno di loro era stato indicato dal governo Usa come detenuto ingiustamente. Un funzionario statunitense ha dichiarato che l'amministrazione Biden ha sollevato il caso con la Cina in diversi incontri negli ultimi anni, tra cui all'inizio di questo mese quando il presidente Joe Biden ha parlato con il presidente cinese Xi Jinping a margine del vertice annuale della Cooperazione economica Asia-Pacifico in Perù.

"Grazie agli sforzi di questa Amministrazione e alla diplomazia con la Repubblica Popolare Cinese, tutti gli americani ingiustamente detenuti nella Repubblica Popolare Cinese sono tornati a casa", ha dichiarato un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa. Nulla, invece, sappiamo dei prigionieri cinesi liberati da Washington. Già a settembre un cittadino statunitense detenuto in Cina, David Lin, era stato rilasciato per un cittadino cinese non identificato imprigionato dagli Usa.

Diplomazia in campo

Le relazioni tra Stati Uniti e Cina restano comunque in equilibrio sopra il filo di un rasoio. Al netto della liberazione reciproca di alcuni detenuti, resta da capire cosa ha in mente di fare Trump. Il nuovo presidente Usa imporrà dazi più severi sulle merci made in China? Il dossier dovrebbe essere maneggiato con cura, anche perché Washington intende ridurre l'afflusso in patria del fentanyl, il potente oppioide sintetico che uccide ogni anno decine di migliaia di americani. E, per farlo, ha bisogno della sponda cinese.

La Cina è infatti la principale fonte di sostanze chimiche utilizzate per produrre "la droga degli zombie", mentre gran parte del flusso verso gli Stati Uniti proviene dai cartelli della droga in Messico che mescolano i precursori e contrabbandano il prodotto finito oltre confine. La cooperazione tra Washington e Pechino sul fentanyl, sottolinea il New York Times, è stata tra le note liete nei rapporti diplomatici tra i due Paesi durante l'amministrazione Biden. Lo scorso anno, i colloqui positivi Biden-Xi a San Francisco avevano convinto il governo cinese ad ampliare l'elenco dei precursori chimici utilizzati per produrre il farmaco, imponendo una maggiore supervisione.

La mossa è stato un raro esempio di cooperazione da parte della Cina, che è altrimenti solita fare ostruzionismo a Washington su questioni come il controllo degli armamenti nucleari, il sostegno alla Russia e i diritti umani. Tuttavia, per gli esperti rimane ancora molto da fare per fermare la piaga fentanyl. I produttori cinesi d'ingredienti dell'oppioide, che sono anche usati per produrre farmaci legali, possono aggirare le leggi sviluppando nuovi precursori chimici incontrollati.

Alcuni analisti sono preoccupati che i dazi minacciati da Trump possano peggiorare la situazione. Che la liberazione di alcuni prigionieri sia un tentativo, da parte di entrambi i Paesi, di scongiurare future escalation?

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