
È volato da Mosca a Pyongyang per conto di Vladimir Putin. Il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergej Shoigu, ha effettuato un viaggio in Corea del Nord per incontrare direttamente Kim Jong Un e trasmettergli alcuni messaggi. Il primo: la Russia intende rispettare le disposizioni contenute nel partenariato strategico che i due Paesi hanno siglato lo scorso giugno, compresa quella di "reciproca difesa". Il secondo: Shoigu ha espresso al presidente nordcoreano la gratitudine di Putin per aver sostenuto la posizione russa nella questione ucraina. Shoigu e Putin hanno quindi parlato – per oltre due ore - di non meglio specificate "questioni di sicurezza", del conflitto russo-ucraino e dell'inizio del dialogo tra Mosca e Washington. Sul tavolo, in realtà, c'era anche il nuovo sistema missilistico antiaereo appena testato dalla Nord Corea che Kim potrebbe cedere a Mosca.
L'incontro tra Shoigu e Kim
"Vorrei trasmettervi i più calorosi auguri e saluti del presidente russo Vladimir Putin. Egli presta la massima attenzione all'attuazione degli accordi raggiunti con voi", ha subito esordito Shoigu incontrando Kim. Dal canto suo, il leader nordcoreano ha promesso un "sostegno incrollabile alla Russia" nella guerra in Ucraina. Ricordiamo che la Corea del Nord è accusata da Kiev, Seoul e Washington di aver dispiegato migliaia di soldati per combattere contro le forze ucraine nella regione russa di Kursk.
Il viaggio di Shoigu a Pyongyang potrebbe essere correlato ai preparativi per la visita di Kim in Russia. In ogni caso, la Corea del Nord ha fornito una grande quantità di armi convenzionali a Mosca, e lo scorso autunno ha inviato anche circa 10.000-12.000 soldati sul fronte, secondo funzionari dell'intelligence statunitense, sudcoreana e ucraina. La Corea del Sud, gli Stati Uniti e altri sospettano che Kim stia ricevendo aiuti economici e militari dal Cremlino in cambio della fornitura di armi e truppe. E non è da escludere che la Corea del Nord aumenti il suo supporto alla Russia per ottenere quanti più benefici possibili da Putin prima che la guerra finisca.
Le armi di Pyongyang
In concomitanza con l'arrivo di Shoigu a Pyongyang, la Corea del Nord ha annunciato di aver collaudato nuovi missili antiaerei, e ha minacciato di adottare misure drastiche contro Stati Uniti e Corea del Sud in risposta alle annuali esercitazioni militari congiunte Freedom Shield. La Korean Central News Agency ha riferito che Kim ha personalmente supervisionato i collaudi dei nuovi missili definendoli "un altro importante sistema d'arma per la difesa". Ahn Chan Il, disertore nordcoreano diventato ricercatore e a capo del World Institute for North Korea Studies, ha dichiarato all'AFP che l'ultimo lancio di Pyongyang sembrerebbe essere "un test di armi da esportare in Russia e che Mosca utilizzerà in Ucraina".
In tutto questo la Corea del Nord ha messo in guardia il Giappone dal dispiegamento di missili a lungo raggio a Kyushu - la più meridionale tra le quattro maggiori isole dell'Arcipelago giapponese - come previsto da piani di Tokyo per marzo 2026, affermando che tale capacità d'attacco "porterà a un'ulteriore escalation delle tensioni" nell'Asia nord-orientale.
Il governo giapponese sta valutando il dispiegamento di missili a lungo raggio a Kyushu come parte dei tentativi di acquisire "capacità di contrattacco" per colpire obiettivi nemici in caso di emergenza. Una mossa che non piace affatto a Kim.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.