Il video, la canzone e l'estrema destra: Macron "cantante" fa discutere la Francia

Il presidente francese canta con Project Canto un'aria dei Pirenei. Ma c'è chi segnala che l'app del progetto è legata all'estrema destra

Il video, la canzone e l'estrema destra: Macron "cantante" fa discutere la Francia

Emmanuel Macron si scopre "cantante" di fronte a un improvvisato pubblico. Nelle scorse ore è iniziato a circolare online un video del capo dello Stato francese che, dopo il solenne discorso al Paese di lunedì, si è trovato attorniato da una schiera di giovani che lo hanno convinto a intonare una strofa del vecchio canto pirenaico La Refuge.

Il video, comparso sul sito e sulla pagina Facebook dell'applicazione francese Project Canto che mira a incidere su nastro le voci tradizionali della musica transalpina, è stato registrato da un gruppo di giovani operatori dell'applicazione e ripreso da Le Figaro. Venendo poi confermato dall'entourage stesso dell'Eliseo.

Una "gag" estemporanea avvenuta attorno alla mezzanotte quando Macron si stava concedendo alcuni minuti di passeggiata con la moglie Brigitte. La versione riportata da alcuni dei giovani che hanno partecipato al sorprendente episodio parla di una spontanea volontà di Macron di rompere ogni distanza tra sé e il capannello di astanti che lo invitavano a cantare con loro. Come canzone gli è stata proposta la stessa da lui intonata, in costume tipico e con il berretto basco, sui Pirenei il 22 luglio scorso.

Le Refuge ("Il Rifugio") è una canzone popolare che si rifà ad antiche arie pirenaiche resa nota in Francia nel 1982 nel testo realizzato con la versione di Edmond Duplan, cantante tradizionale della regione occidentale della Francia. La piattaforma Project Canto ne riporta il testo che è pieno di nostalgia per i monti che rappresentano il confine della Francia, i monti di Orlando e Roncisvalle, di Lourdes, Carcassonne e Rennes-le-Chateau. Il coro, cantato da Macron a luglio e ieri, ricorda l'amore degli abitanti dei Pirenei per le loro montagne: "Com'è bello addormentarsi al rifugio la sera, vicino al fuoco che si spegne".

Macron canta una canzone popolare e torna, simbolicamente, su quei Pirenei che sono stati per lui luogo non solo simbolico per riconnettersi alla Francia profonda. Da Prades, remota cittadina dei Pirenei, veniva il suo secondo premier, Jean Castex, che della cittadina era sindaco ed era un boiardo di Stato che conosceva la Francia periferica spesso in rivolta contro Macron. Con la visita a Lourdes, prima delle presidenziali 2022, il capo dello Stato inaugurò la svolta verso la caccia di voti a destra e nel mondo cattolico transalpino. Oggi richiama la visita di luglio in cui Macron ha parlato ai cittadini, in tempi di crisi energetica e austerità, da membro del popolo a membro del popolo.

Ci sono elementi che lasciano pensare al fatto che l'operazione possa essere stata studiata a tavolino. Troppi i "buchi" nella sicurezza che sarebbero stati superati da parte di un Presidente che in tempi di totale mobilitazione si avvicina eccessivamente a dei perfetti sconosciuti. Ma un dettaglio lascia presagire un'impressione contraria: Le Figaro parla di presenza di elementi di estrema destra tra i militanti di Project Canto e che l'app è "stata oggetto di un'indagine interna dallo scorso anno da parte del National Music Center, posto sotto la supervisione del Ministero della Cultura e che concede sovvenzioni. L'indagine mira a verificare il contenuto della domanda, per verificare che non includa canti razzisti, antisemiti o che fomentano l'odio". Secondo Liberation " il sito aveva, fra i brani musicali tradizionali", anche canzoni militaresche, del Terzo Reich e della Francia di Vichy. Un giallo nel giallo. Che rende ambigua la "cantata" spontanea di Macron.

Ma forse agli occhi di molti di coloro che sono scesi in piazza ne attenuta la carica elitista. Che lo avrebbe portato molto volentieri, nelle scorse settimane, a rifugiarsi negli amati Pirenei di fronte al caos nel Paese.

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