Maldive vicine al crack: affossate dal bond legato alla sharia

La svendita di obbligazioni islamiche (sukuk) delle Maldive si è intensificata nelle ultime settimane: gli investitori stanno cercando di liberarsi del debito del Paese a causa del crescente timore di un possibile default

Maldive vicine al crack: affossate dal bond legato alla sharia
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Le Maldive si trovano sull'orlo di un potenziale default legato a un sukuk, un tipo di obbligazione conforme alla legge islamica (sharia). Un sukuk differisce dai bond tradizionali poiché non prevede il pagamento di interessi, vietato dall'Islam, ma piuttosto condivide i profitti generati dagli asset sottostanti. Le Maldive hanno emesso sukuk come parte della loro strategia di finanziamento per sostenere lo sviluppo economico e infrastrutturale del Paese. Come sottolinea Bloomberg, tuttavia, la recente svendita di obbligazioni islamiche (sukuk) delle Maldive si è intensificata nelle ultime settimane, con gli investitori che stanno cercando di liberarsi del debito del Paese insulare a causa del crescente timore di un possibile default.

Rischio fallimento per il primo bond legato alla sharia

Secondo Bloomberg, i sukuk con scadenza nel 2026 sono scesi sotto i 70 centesimi per dollaro questa settimana, segnando un nuovo minimo storico. Con perdite a doppia cifra registrate solo questo mese, questo debito è diventato il peggiore nell'indice Bloomberg EM Sovereign Total Return. Mercoledì le obbligazioni venivano scambiate a 69,5 centesimi, rispetto ai circa 93 centesimi di giugno. Il possibile default delle Maldive, legato appunto al fallimento del sukuk, rappresenterebbe il primo caso del genere a livello globale. Gli investitori in queste ore stanno evitando il debito maldiviano, temendo che il Paese non riesca a far fronte ai propri impegni finanziari, il che potrebbe avere ripercussioni negative sulla reputazione delle Maldive nei mercati globali.

Soeren Moerch, gestore di portafoglio presso Danske Bank, ha dichiarato a Bloomberg: "Abbiamo venduto la maggior parte delle nostre obbligazioni all'inizio dell'estate, poiché abbiamo visto le riserve valutarie diminuire. Da allora, la situazione è peggiorata molto”. La grande incognita ora, secondo Moerch, è se i paesi musulmani "permetteranno" alle Maldive di fallire su un sukuk, dato che nessun governo è mai andato in default su questo tipo di debito.

Declassato il rating del Paese

Nelle ultime due settimane, la situazione delle obbligazioni nel Paese è peggiorata ulteriormente, a causa di nuove restrizioni imposte dalla Banca delle Maldive, il maggiore istituto finanziario del Paese, che ha limitato l'accesso alla valuta estera per i propri clienti. Questo provvedimento ha generato preoccupazioni riguardo alla stabilità finanziaria dell'arcipelago, aumentando i timori di un'imminente crisi di liquidità. A peggiorare ulteriormente il quadro, l'agenzia Fitch Ratings ha declassato il rating sovrano delle Maldive per la seconda volta in pochi mesi, segnalando un rischio crescente di insolvenza. Questi sviluppi hanno scosso ulteriormente la fiducia degli investitori verso il Paese, che ora rischia di trovarsi in grosse difficoltà.

Tensioni con l'India

Nell'ultimo anno, le Maldive hanno dovuto fare i conti anche con una "guerra turistico-diplomatica" con l'India. Le tensioni si sono acuite da quando il presidente Mohamed Muizzu, considerato "filo-cinese", ha assunto l'incarico lo scorso novembre.

Le relazioni tra India e Maldive sono state tese a causa di decisioni e azioni dell'amministrazione Muizzu che Nuova Delhi percepisce come ostili: tant'è che lo scorso gennaio l'India ha deciso di boicottare le Maldive come meta turistica, mettendo parzialmente in crisi il settore turistico del Paese, un arcipelago di 1087 isole (20 sono atolli) di cui soltanto 220 permanentemente abitate. Da primi visitatori dell'arcipelago, gli indiani quest'anno sono solamente sesti.

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