Sta suscitando grande curiosità e creando dibattito sul web il ritrovamento di un singolare oggetto metallico di grandi dimensioni effettuato lo scorso sabato 15 luglio lungo una spiaggia dell'Australia occidentale.
Si tratta di un cilindro di circa 2,5 metri di diametro e con una lunghezza compresa tra i 2,5 e i 3 metri di provenienza "non identificata". Il gigantesco oggetto di metallo è stato rinvenuto dalla gente del posto sulla spiaggia di Green Head, a circa 250 chilometri a nord di Perth. Le autorità statali e federali sono giunte immediatamente sul luogo indicato dalle segnalazioni per dare avvio alle indagini con l'obiettivo, innanzitutto, di stabilire di cosa possa trattarsi.
Per ora, stando a quanto riferito dalla Bbc, non si ritiene che lo strano aggeggio provenga da un aereo commerciale. Non conoscendo l'origine del cilindro metallico, gli agenti hanno operato come se si trattasse di un oggetto potenzialmente pericoloso, provvedendo a recintare l'area e ad impedire alla gente di avvicinarsi troppo ad esso.
"Vogliamo rassicurare la comunità che siamo attivamente impegnati in uno sforzo di collaborazione con varie agenzie statali e federali per determinare l'origine e la natura dell'oggetto", ha spiegato in un comunicato ufficiale la polizia. Collaborazione che, come precisato dalla Bbc, coinvolge addirittura i militari e l'agenzia spaziale australiana.
L'esperto di aviazione Geoffrey Thomas ritiene che l'oggetto possa essere in realtà il serbatoio di carburante di un razzo precipitato nell'Oceano Indiano negli ultimi 12 mesi. La stessa Asa, l'agenzia spaziale australiana, ha aperto a tale possibilità, ipotizzando che il gigantesco cilindro metallico sia caduto in mare da "un veicolo di lancio spaziale straniero" e anticipando la propria intenzione di contattare altre agenzie spaziali per corroborare tale ipotesi. Nel caso in cui si tratti di un serbatoio di carburante, al momento gli esperti ritengono che esso possa provenire da un razzo indiano e contenere al suo interno dei materiali tossici. Solo il ritrovamento di un eventuale numero di serie sulla superficie dell'oggetto potrebbe dare qualche maggiore certezza in tal senso.
Nelle scorse ore si era anche ipotizzato che il cilindro potesse far parte dell'MH370, un aereo scomparso al largo delle coste occidentali australiane nel 2014 con 239 passeggeri a bordo: ipotesi, questa, respinta
da Geoffrey Thomas. "Non fa parte di un Boeing 777 e il fatto è che l'MH370 è stato perso nove anni e mezzo fa, quindi se così fosse mostrerebbe segni di deterioramento più evidenti", ha dichiarato l'esperto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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