"Una mossa a sorpresa". Così Trump può spezzare l'asse tra Cina, Russia, Iran e Corea del Nord

Otto anni fa l'amministrazione Trump aveva pubblicamente identificato Cina, Corea del Nord e Iran come veri e propri antagonisti degli Usa. Ecco che cosa potrebbe succedere adesso

"Una mossa a sorpresa". Così Trump può spezzare l'asse tra Cina, Russia, Iran e Corea del Nord
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Sembra passata un'era geologica da quando Donald Trump varcava per la prima volta la soglia della Casa Bianca nel ruolo di presidente degli Stati Uniti. Nel suo secondo mandato, appena iniziato, il leader repubblicano ha infatti trovato un mondo completamente diverso rispetto a quando era salito in carica nel 2017. Innanzitutto ci sono almeno due gravi crisi che otto anni fa mancavano all'appello, o comunque non avevano raggiunto simili livelli: quella tra Russia e Ucraina e quella tra Israele e Hamas. Dopo di che, Trump si trova costretto a muoversi nel bel mezzo di nuove amicizie geopolitiche. Citiamo, giusto per fare alcuni esempi, la partnership senza limiti tra Cina e Russia, l'alleanza strategica tra la Corea del Nord e la stessa Russia e, in ultima battuta, l'allargamento dei Brics che hanno recentemente incluso anche l'Iran. Che cosa farà il tycoon? C'è chi ritiene che il team di Trump cercherà in tutti i modi di "staccare" i Paesi dalla Cina nel tentativo di creare scompiglio tra i partner del Dragone.

Il (possibile) piano di Trump

Otto anni fa l'amministrazione Trump aveva pubblicamente identificato Cina, Corea del Nord e Iran come veri e propri antagonisti. Oggi questi Paesi continuano a essere nella lista dell'amministrazione Trump 2.0, anche se nel frattempo la politica internazionale è cambiata moltissimo. I rivali di Washington hanno infatti forgiato una sorta di "squadra" che non dovrebbe essere ignorata. Come anticipato, la Cina, principale rivale degli Stati Uniti, ha stretto una partnership strategica con la Russia, mentre Mosca, a sua volta, ha consolidato i rapporti con la Pyongyang, ancora tecnicamente in guerra con la Corea del Sud e Washington, e utilizzatrice dell'ombrello economico cinese.

E ancora: l’Iran è un’altra spina nel fianco degli Usa perché Teheran è in ottimi rapporti con i tre Paesi sopra citati e sostiene, più o meno direttamente, le rivendicazioni di Hamas nel conflitto contro Israele. Basta unire i punti e otteniamo un quadrato molto particolare che, tra i corridoi della Casa Bianca, qualcuno ha già ribattezzato CRINK, dalle iniziali in inglese di Cina, Russia, Iran e Corea del Nord. Ecco, dunque - riesumando una vecchia espressione utilizzata da George W. Bush nel 2002 per definire gli allora tre acerrimi nemici degli Stati Uniti - un "asse del male" aggiornato contro il quale dovrà competere governo di Trump.

In campagna elettorale The Donald aveva promesso di porre fine alla guerra della Russia in Ucraina, frenare il programma nucleare dell'Iran e contrastare la Cina, rafforzando al contempo la potenza militare degli Stati Uniti. Come fare per raggiungere questi complicati obiettivi? Trump potrebbe ricorrere ad una sorta di dividi et impera, in parte già adottato durante la prima presidenza, quando il repubblicano ha tentato di fare amicizia con Russia e Corea del Nord e, allo stesso tempo, di fare pressione su Cina e Iran. Non sarà però un affare facile...

Trump vs CRINK

La nuova realtà di base è che negli ultimi anni i due principali avversari di Washington, il presidente cinese Xi Jinping e il russo Vladimir Putin, hanno dato vita ad una "partnership senza limiti". A questo proposito è curioso far notare che, non appena Trump aveva ha terminato la sua cerimonia del giuramento, Xi e Putin hanno tenuto una lunga telefonata per approfondire "la loro partnership strategica". La Russia ha anche firmato patti strategici con la Corea del Nord nel giugno 2024 e con l'Iran pochi giorni fa. Il risultato? Basta unire i punti: i CRINK stanno facendo quadrato per contrastare qualsiasi mossa Usa che possa danneggiare i loro interessi.

Trump ha comunque fatto capire di voler provare a trattare con Putin, in modo tale da stoppare la guerra in Ucraina, e ha fin qui lasciato aperta la porta del dialogo con la Cina.

In caso di distensione con Mosca e Pechino, Washington avrebbe guadagnato tempo prezioso per rallentare, forse, le aspirazioni geopolitiche di Teheran e Pyongyang. In ogni caso, per gli Usa spezzare i quattro lati del quadrato CRINK non sarà affatto facile.

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