"Netanyahu operato con successo": come sta il leader di Israele

L’ufficio di Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che il 74enne ha subito un intervento di ernia e si sta riprendendo: "È in buona forma e in contatto con la famiglia"

"Netanyahu operato con successo": come sta il leader di Israele
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L'operazione chirurgica alla quale si è sottoposto nelle scorse ore Benjamin Netanyahu è stata completata senza alcun problema o complicanza di sorta. Il primo ministro israeliano, ha fatto sapere il suo ufficio, ha subito un intervento di ernia e si sta riprendendo. L'intervento ha avuto "successo" e Netanyahu è "pienamente cosciente e in buone condizioni", ha spiegato l'entourage del leader di Israele.

L'intervento di Netanyahu

Il 74enne si troverebbe adesso "in buona forma" e starebbe "cominciando a riprendersi", ha dichiarato ancora il suo ufficio. Il Times of Israel ha invece riferito che il leader israeliano è in contatto con la famiglia. L'Hadassah Medical Center di Gerusalemme ha detto che il primo ministro si sta riprendendo, ma non ha immediatamente specificato quanto tempo potrebbe trascorrere in convalescenza. Ma che cosa è successo a Netanyahu? Sabato, durante un controllo di routine, era "stata riscontrata un'ernia", aveva rivelato il suo entourage poche ore prima dell'operazione, aggiungendo che questa sarebbe avvenuta sotto anestesia generale e che sarebbe stata effettuata il giorno successivo.

"Vi assicuro che supererò con successo questo trattamento e tornerò in azione molto rapidamente", aveva invece detto Netanyahu ai giornalisti in una conferenza stampa ieri sera, domenica 31 marzo, prima dell'intervento. Nello scorso mese di luglio, il 74enne era stato operato al cuore dove gli era stato impiantato un pacemaker dopo un malore.

In precedenza, il leader di Israele era stato ricoverato d'urgenza nell'ottobre 2022. In quell'occasione, si era sentito male durante le funzioni della sinagoga di Yom Kippur, ed era quindi stato portato presso il Centro medico Shaare Zedek di Gerusalemme. Netanyahu sarebbe stato rilasciato la mattina seguente, dopo aver sostenuto gli esami e aver trascorso la notte in osservazione.

Proteste in piazza

Il nuovo stop di Netanyahu arriva in un contesto a dir poco delicato. Decine di migliaia di israeliani hanno affollato domenica il centro di Gerusalemme nella più grande protesta antigovernativa da quando il Paese è entrato in guerra lo scorso 7 ottobre. I manifestanti hanno esortato il governo a raggiungere un accordo per il cessate il fuoco per liberare decine di ostaggi tenuti a Gaza dai militanti di Hamas e a indire elezioni anticipate.

I manifestanti incolpano Netanyahu per i fallimenti del 7 ottobre e affermano che le profonde divisioni politiche sul suo tentativo di revisione giudiziaria dello scorso anno hanno indebolito Israele prima dell’attacco. Alcuni lo accusano di danneggiare i rapporti con gli Stati Uniti, il più importante alleato di Israele.

Nelle ultime ore la folla si è estesa per isolati attorno alla Knesset, il palazzo del parlamento, e gli organizzatori hanno promesso di continuare la manifestazione per diversi giorni. Hanno esortato il governo a tenere nuove elezioni quasi due anni prima del previsto. Migliaia di persone hanno manifestato domenica anche a Tel Aviv, dove la sera prima c'era stata una grande protesta.

Sul fronte militare, intanto, l'esercito israeliano (Idf) ha confermato di aver concluso nella notte l'operazione contro Hamas presso l'ospedale al-Shifa di Gaza City, con tutte le sue truppe che hanno

lasciato l'area. Durante l'operazione, iniziata il 18 marzo, l'Idf ha fatto sapere di aver catturato circa 900 sospetti, di cui più di 500 sono stati confermati essere terroristi, e di aver ucciso più di 200 uomini armati

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