Lo schianto e l'ombra del terrorismo: l'inquietante incidente nello Stato di New York

Un impatto violento tra due auto all'uscita da un concerto al Kodak Center di Rochester: ritrovate a bordo di una delle due auto dodici taniche di benzina. Si indaga sul conducente della vettura che avrebbe lasciato una lettera d'addio

Lo schianto e l'ombra del terrorismo: l'inquietante incidente nello Stato di New York
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Un violento incidente fra due veicoli, che che ha ucciso due persone e ne ha ferite altre cinque in quel di Rochester (New York), è oggetto di indagine da parte delle autorità americane per presunto terrorismo.

La dinamica dell'incidente

Lo scontro è avvenuto nella notte tra il 1° e il 2 gennaio alle ore 00.50 circa, tra una Ford Expedition e un Mitsubishi Outlander nell'area limitrofa al Kodak Center dove si stava svolgendo un concerto con più di mille persone. La Ford avrebbe urtato l'altro veicolo che stava uscendo da un paecheggio vicino, lanciando entrambe le vetture verso un gruppo di pedoni che si apprestava ad attraversare sulle strisce pedonali. La collisione ha provocato un'esplosione e un'enorme fiammata che ha richiesto più di un'ora per spegnere l'incendio. Domate le fiamme, a bordo del veicolo e intorno all'Expedition sono state ritrovate almeno una dozzina di taniche di benzina, quato basta ad allertare l'Fbi e la sua Joint Terrorism Task Force. I due passeggeri dell'Outlander, secondo quanto riferito dalla polizia, sarebbero rimasti uccisi mentre il guidatore avrebbe riportato ferite non mortali: il conducente dell'Expedition, invece, sarebbe stato ricoverato per via di ferite gravi. Fra i pedoni colpiti, tre ora si trovano in ospedale, di cui uno in condizioni critiche.

Il sospettato: nessun diario nè lettera di addio

A proposito dell'incidente c'è anche un sospettato, secondo quanto riporta la Cnn, Micheal Avery di Syracuse, che secondo le prime indiscrezioni avrebbe lasciato una lettera d'addio e un diario nella stanza d'albergo in cui alloggiava proprio a Rochester: dettaglio poi smentito dal capo della Polizia di Rochester David M. Smith. Al momento, i suoi familiari sono sotto interrogatorio. L'Fbi nel frattempo ha dichirato che il suo ufficio di Buffalo starebbe collaborando alle indagini. Le forze dell'ordine hanno confermato che il sospettato avrebbe noleggiato la Ford presso l'aeroporto di Syracuse, mentre l'altro veicolo sarebbe una vettura Uber in servizio. L'uomo, 35 anni, deceduto nell'esplosione, si sarebbe spostato da Syracuse a New York nella giornata del 27 dicembre.

Venerdì pomeriggio Avery avrebbe noleggiato l'auto coinvolta nell'incidente. Il giorno dopo avrebbe compiuto acquistato bombole di gas e taniche di benzina presso diversi rivenditori, ma sempre da solo. La sera del 1° gennaio, mentre al Kodak Center si stava svolgendo il concerto per salutare il 2024, l'uomo si sarebbe spostato nell'area dell'evento con la sua auto carica di materiale esplosivo. Nella sequenza evidenziata da numerose dashcam di altri veicoli, si vede Avery accellerare all'improvviso puntando ai pedoni che procedevano sulle strisce pedonali: solo allora si sarebbe verificato lo scontro con l'altro veicolo, in procinto di lasciare il parcheggio. Da qui l'ipotesi che Avery puntasse proprio alla folla e che lo scontro con l'altro veicolo si sia verificato per puro caso evitando, forse, una strage.

Dall'ipotesi terrorismo al disturbo mentale

Mentre ancora nessuna notizia ufficiale ha stabilito le ragioni del gesto, la pista terroristica potrebbe essere derubricata a gesto estremo di un uomo in lotta con la sindrome bipolare o qualche altra forma di disturbo mentale non diagnosticato: è sulle dichiarazioni dei familiari che si indaga per comprendere le ragioni del gesto e fin dove volesse spingersi nel suo progetto incendiario.

Al momento, dalle prime indagini, la Polizia locale non avrebbe rilevato alcuna trama legata a motivazioni sociali o politiche, nè tantomeno se l'accaduto facesse parte di un progetto più ampio. Sulla rete, numerosi cittadini di Rochester stanno sciorinando fotografie tratte da altri social alla ricerca del volto dell'attentatore: tuttavia nessuna fonte ufficiale ne ha ancora diffuso l'immagine.

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