Perché l’India vuole vietare l’uso del profumo per piloti e assistenti di volo

L'alcol contenuto nel profumo potrebbe creare test positivi a piloti e assistenti di voli: ecco la stretta dell'India per evitare l'associazione con il vero consumo di bevande alcoliche

Perché l’India vuole vietare l’uso del profumo per piloti e assistenti di volo
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Se è vero che piloti e assistenti di volo devono seguire uno stile lavorativo ferreo basato anche su condotte personali che spesso vanno al di là dell'orario di lavoro, quanto potrebbe accadere presto in India non ha precedenti sulle regole da osservare quando ci si trova a bordo di un velivolo al servizio dei passeggeri: l'uso del profumo potrebbe essere presto vietato perché in grado di alterare il tasso alcolemico dell'organismo.

Le nuove regole della Dcga

La Direzione Generale dell'Aviazione Civile (Dgca) indiana potrebbe presto vietare ai piloti e ai membri dell'equipaggio di utilizzare qualsiasi tipologia di profumo perché il loro contenuto alcolico potrebbe far risultare positivo i test dell'etilometro. La clausola proposta e contenuta all'interno delle nuove linee guida recita che "nessun membro dell’equipaggio potrà consumare alcun farmaco/formulato o utilizzare alcuna sostanza come collutorio/gel per denti/profumo o qualsiasi prodotto simile che abbia contenuto alcolico. Ciò potrebbe risultare in un test dell'analizzatore dell'espirato positivo. Qualsiasi membro dell’equipaggio che si sta sottoponendo a tali farmaci dovrà consultare il medico aziendale prima di intraprendere l’incarico di volo".

Come si legge, addirittura, sarebbe un problema anche l'uso dei normali colluttori per gli sciacqui e i gel per denti che spesso si utilizzano in caso di gengive infiammate. E poi, ecco la chicca del profumo: come spiegano i media indiani, seguendo le linee guida prescritte per tutti gli operatori che operano voli che decollano dall'India, tutti i membri dell'equipaggio saranno sottoposti a questa tipologia di test prima di volare. La norma vuole, poi, che questi esami all'etilometro vengano "registrati tramite telecamera e le registrazioni conservate per sei mesi estendola anche agli operatori aerei del governo statale".

La legge contro la sbornia

Fino ad oggi, le linee guida sulla sicurezza in volo prevedevano una linea intransigente sul consumo di alcol con sospensioni e licenziamenti qualora fossero stati trovati nel sangue livelli maggiori rispetto a quelli consentiti. Anche se i profumi possono contenere tracce di alcol non ci sono evidenze che possano generare falsi positivi. Entro il 5 ottobre anche il pubblico potrà esprimersi in merito a questa proposta avanzata dalla Dgca.

Il problema, però, è che le linee guida che vengono modificate man mano dal 2015 non si fidano nemmeno quando le tracce di alcol, nel sangue, sono pari a zero, perché alcune molecole specifiche chiamate congeneri "possono impiegare dalle 15 alle 18 ore per dissiparsi e possono produrre effetti negativi fino a 36 ore a seconda della quantità di alcol consumato. Anche 12 ore dopo aver bevuto, quando il livello di alcol nel sangue rimane pari a zero, si verifica un calo nella prestazione lavorativa. L’alcol presente nel corpo, anche in piccole quantità, mette a repentaglio la sicurezza del volo sotto diversi aspetti ed è probabile che abbia effetti negativi su un aviatore anche durante il periodo dei postumi di una sbornia”, scrive la Quinta Sezione del Car (Aviazione civile indiana).

Per questa ragione, c'è la proposta per un nuovo emendamento

dove gli operatori del settore aereo debbano rendere disponibili "almeno due etilometri basati sulla tecnologia delle celle a combustibile in grado di fornire valori digitali accurati fino a tre cifre decimali".

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