"Più vaccini e controlli". L'appello dell'Oms all'Ue dopo il primo caso di vaiolo delle scimmie

L'Organizzazione mondiale della sanità invita i Paesi europei a fornire "consigli di salute pubblica" e a rafforzare l'accesso agli antidoti. E la Cina prepara la stretta su persone e merci

"Più vaccini e controlli". L'appello dell'Oms all'Ue dopo il primo caso di vaiolo delle scimmie
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Il vaiolo delle scimmie continua a espandersi e il mondo intero si interroga su come prevenire una diffusione incontrollata su scala globale. Ieri in Svezia è stato confermato il primo caso al di fuori del continente africano della nuova variante Clade 1, che sembra essere più contagiosa rispetto a Clade 2: era solo questione di tempo prima che venisse individuata in altre regioni e così è stato. Adesso l'Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato un appello all'Unione europea: rafforzare i controlli e spingere sui vaccini prima che Mpox dilaghi ovunque.

L'appello dell'Oms ai Paesi Ue

Il test positivo in Svezia ha spinto Hans Kluge - direttore regionale per l'Europa dell'Oms - a rivolgersi ai Paesi Ue per chiedere di migliorare i controlli per individuare i casi di vaiolo delle scimmie, considerando che il mondo sempre più interconnesso potrebbe favorire una situazione difficile da tenere sotto controllo. Da qui l'invito a fornire "consigli di salute pubblica" e a rafforzare l'accesso ai vaccini e agli antivirali, senza comunque discriminare chi è colpito da Mpox.

Non a caso sempre l'Organizzazione mondiale della sanità, alla luce del primo caso di questo tipo riscontrato al di fuori dell'Africa, ha fatto sapere che a stretto giro potrebbero emergere altre positività in Europa per quanto riguarda la variante Clade 1. "È probabile che nei prossimi giorni e settimane si verifichino altri casi importati di Clade 1 nella regione europea", è l'allarme lanciato.

La Cina rafforza i controlli

Intanto la Cina inizia a muoversi e si prepara a rafforzare i controlli sulle persone e sulle merci che potrebbero essere state in contatto con il vaiolo delle scimmie. Chi proviene da Paesi o regioni colpite da Mpox, chi è stato esposto a casi della malattia e chi presenta dei sintomi deve dichiararsi alla dogana al proprio arrivo; a quel punto i funzionari svolgeranno campionamenti e test. Invece i veicoli da trasporto e i contenitori provenienti dalle aree colpite e che potrebbero essere stati contaminati devono essere disinfettati. Una stretta valida per i prossimi sei mesi.

L'emergenza sanitaria globale

Nelle scorse ore l'Oms ha parlato di una vera e propria emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale. Il Comitato di emergenza IHR di esperti indipendenti si è riunito per prendere in esame i dati presentati dall'Oms e dai Paesi interessati. Il professor Dimie Ogoina ha sottolineato che l'attuale impennata di Mpox in alcune parti dell'Africa - unita alla diffusione di un nuovo ceppo sessualmente trasmissibile del virus del vaiolo delle scimmie - è un'emergenza, "non solo per l'Africa, ma per l'intero globo".

Nel frattempo l'Organizzazione mondiale della sanità sta collaborando con i Paesi e con i produttori di vaccini per potenziali donazioni di antidoti; inoltre si sta coordinando con i partner attraverso la rete provvisoria di contromisure mediche "per facilitare un accesso equo a vaccini,

terapie, diagnosi e altri strumenti". Si prevede un fabbisogno di finanziamenti immediato di 15 milioni di dollari Usa iniziali per supportare le attività di sorveglianza, preparazione e risposta.

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