I punti chiave
Evgneij Prigozhin in questi giorni di silenzio era rimasto a Rostov sul Don. Soltanto nelle ultime ore il capo della Wagner è stato segnalato a Minsk, capitale della Bielorussia e sede del suo "esilio" forzato dopo l'avventura militare di sabato scorso conclusa alle porte di Mosca. Media locali hanno infatti riferito che il jet privato del capo della Wagner è arrivato nelle prime ore del mattino nella base militare di Machulischy, alle porte di Minsk. Poco dopo, un altro aereo ritenuto sempre di proprietà di Prigozhin è atterrato da San Pietrobugo.
L'aereo atterrato da Rostov
A segnalare per primo il presunto arrivo di Prigozhin a Minsk, è stato il sito indipendente bielorusso Belaruski Hayun. Alcuni redattori hanno provato a seguire in questi giorni gli spostamenti del leader dei mercenari russi. Su Flightradar, sito che traccia i voli in tempo reale, poco dopo le 7:00 è stato individuato un volo "sospetto". Si trattava di un velivolo privato decollato da Rostov e diretto verso nord.
Da qui probabilmente il primo segnale della presenza di Prigozhin a bordo. Rostov è infatti la città da cui sabato mattina è partita la rivolta degli uomini della Wagner, diretti lungo la M4 verso Mosca. Le ultime volte che il capo dei mercenari era apparso in video, si trovava proprio a Rostov. Sabato mattina, in particolare, ha prima rivendicato la presa della città senza sparare un colpo e poi si è fatto ritrarre a colloquio con il vice ministro della Difesa. Sabato sera invece, dopo l'ordine di ritirata dalle aree alle porte di Mosca, è stato avvistato dentro un Suv mentre salutava la gente e abbandonava i luoghi da cui aveva condotto la rivolta.
Ma evidentemente Prigozhin dalla città più importante del sud della Russia non se n'era mai andato. La ricostruzione del sito bielorusso lascerebbe pochi spazi a dubbi. Non solo il velivolo individuato poco dopo le 7:20 ha iniziato a planare verso Minsk, ma il modello del mezzo ha corrisposto con quello generalmente usato da Prigozhin per i suoi spostamenti. Si trattava infatti del jet privato Embraer Legacy 600. Esattamente alle ore 7:40, come riportato sempre da Belaruski Hayun e ripreso da Ukrainska Pravda, il mezzo è atterrato nella base militare alla periferia della capitale bielorussa.
Perché Prigozhin è in Bielorussia
A ulteriore conferma dell'arrivo di Prigozhin a Minsk, sullo stesso sito bielorusso è trapelato che un altro jet privato è atterrato nella stessa base militare esattamente 18 minuti dopo. Questa volta il velivolo era decollato da San Pietroburgo, città natale di Prigozhin e dove ha sede la Wagner.
Il dato politico della presenza del capo dei miliziani a Minsk è molto rilevante. La notizia dello stop alla sua avanzata verso Mosca sabato, è stata data in primis dal presidente bielorusso Alexandar Lukashenko. Sarebbe stato lui a mediare con Prigozhin, fino al raggiungimento di un accordo in grado di evitre l'ingresso delle truppe della Wagner nella capitale russa. L'accordo, così come poi confermato dal Cremlino, prevede tra le altre cose la possibilità per Prigozhin di andare in Bielorussia.
Ieri sera, il presidente russo Vladimir Putin, in un discorso televisivo rivolto alla nazione, ha confermato che anche a quei miliziani della Wagner che hanno "compreso l'errore" di aver partecipato alla rivolta è stata concessa la possibilità di andare in Bielorussia. Dunque, l'arrivo a Minsk di Prigozhin conferma evidentemente la presenza e l'attuazione dell'accordo di sabato. Inoltre, potrebbe metter fine anche alle speculazioni sulla sua sorte: il silenzio di tre giorni interi dopo l'avventura militare del fine settimana, interrotto solo da un breve messaggio audio di martedì pomeriggio, stava già aprendo le porte a molteplici possibilità.
La presenza del capo della Wagner a Minsk potrebbe segnare anche l'inizio dello spostamento del baricentro dell'agenzia di contractors dalla Russia alla Bielorussia. Un'altra circostanza ragguardevole sia dal punto di vista militare che da quello prettamente politico.
Interessante anche notare un altro aspetto: nonostante sia rimasto nella stessa città da cui ha coordinato la rivolta per tre giorni, Prigozhin non è stato arrestato dalle autorità russe e questo nonostante su di lui, come anticipato ieri da alcuni quotidiani locali, il procedimento penale non è stato archiviato. Almeno fino a questa mattina, quando l'Fsb, come riferito sull'agenzia Tass, ha fatto sapere di aver ritirato le accuse contro il capo della Wagner.
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