Protesta agricoltori, bloccato l'accesso all'aeroporto di Bruxelles

Tra i manifestanti molti italiani. I trattori sono scesi in piazza anche nel centro di Madrid per protestare contro le difficoltà del settore in Spagna

Protesta agricoltori, bloccato l'accesso all'aeroporto di Bruxelles
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Continua in diversi Paesi d'Europa la protesta degli agricoltori. Oggi i trattori hanno bloccato l'aeroporto di Zaventem a Bruxelles dopo che si era alzata la tensione in Rue de la Loi, dove la polizia è ricorsa all'uso dei gas lacrimogeni contro i manifestanti. Le forze dell'ordine hanno evacuato il tunnel sotto i binari ferroviari utilizzando i lacrimogeni. Poco prima alcuni agricoltori avevano lanciato paletti e bottiglie contro la polizia antisommossa. Altri manifestanti hanno acceso un nuovo fuoco, bruciando pneumatici, paglia e mobili, che ha sviluppato un denso fumo nero lungo la carreggiata di Etterbeek. Gli agenti hanno utilizzato un cannone ad acqua per spegnere le fiamme.

Il gruppo di agricoltori italiani

A Bruxelles si è recato anche un gruppo di agricoltori italiani. Tra i tanti ci sono anche quelli che fanno capo alla Coldiretti Lombardia."Siamo qui - ha dichiarato il presidente regionale dell'associazione Gianfranco Comincioli -per chiedere che vengano recepite le nostre istanze: non è più tempo di annunci, vanno cambiate subito le regole che rischiano di portare al collasso la nostra agricoltura, in tempi di grandi incertezze internazionali". Stop alla burocrazia e all'aumento dei costi che danneggiano gli agricoltori italiani, incrementare gli aiuti alle aziende per contrastare la crisi e l'aumento dei tassi di interesse, garantire una moratoria sui debiti, rafforzare la direttiva europea contro le pratiche sleali e cancellare definitivamente l'obbligo dei terreni incolti. Sono solo alcune delle proposte del piano presentato dalla Coldiretti in occasione della manifestazione nella capitale belga in concomitanza del consiglio dei ministri agricoli sulla proposta di semplificazione della Pac.

Le richieste

"Chiediamo risposte esaustive - ha spiegato il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini da Bruxelles - in tempi certi alle necessità delle nostre aziende per scardinare quei regolamenti che non hanno senso". Per questo gli agricoltori hanno messo in campo un lavoro costante di mobilitazione, ma anche di rapporto diretto con le istituzioni europee. "Una grande organizzazione come la Coldiretti - ha continuato Prandini - ha il dovere di trasformare la protesta in proposte concrete, nella consapevolezza che la maggior parte delle battaglie cruciali per il futuro delle nostre campagne si combattono proprio a Bruxelles. Proprio per questo abbiamo predisposto un documento strategico anche sulla Pac dei prossimi anni, che deve essere semplice e in linea con le necessità delle imprese. Dobbiamo dire basta alla contrapposizione tra agricoltura e ambiente voluta da Timmermans, gli agricoltori sono il primo presidio ambientale".

La protesta a Madrid

Migliaia di agricoltori hanno manifestato oggi anche nel centro di Madrid, entrando ancora una volta in città con i trattori per protestare contro le difficoltà del settore in Spagna. Tra un coro di clacson e campane, decine di trattori hanno raggiunto il ministero dell'Agricoltura a mezzogiorno, dove diverse migliaia di agricoltori hanno marciato con cartelli che recitavano: "La campagna è in crisi e il governo se ne frega". Quest'ultima protesta, che fa seguito a quella di mercoledì, quando 500 trattori sono entrati a Madrid, è arrivata mentre i ministri dell'Agricoltura dell'Ue-27 si stavano riunendo a Bruxelles, con tanti trattori che stanno paralizzando la capitale europea.

Come le loro controparti europee, gli agricoltori spagnoli protestano contro quella che considerano una concorrenza sleale da parte dei Paesi extra-Ue, che non sono soggetti alle stesse regole, e contro la burocrazia e gli standard che ritengono troppo onerosi. Lamentano inoltre che la Politica agricola comune (Pac) paga un prezzo troppo basso per i loro prodotti e che manca il sostegno al settore.

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