Josef Fritzl, ribatezzato dalla stampa come "il mostro di Amestetten" (Austria) per i ripetuti incesti con la figlia Elizabeth, segregata in cantina per 24 anni e ridotta in schiavitù, sarà trasferito in un carcere ordinario. Oggi 89enne, nel 2009 Fritzl fu condannato all'ergastolo e rinchiuso in un istituto per criminali psichiatrici, poi diventato un centro terapeutico forense. La decisione, presa ieri e comunicata questa mattina dal tribunale di Krems an der Donau, apre la strada a una eventuale liberazione condizionale.
"Non è più pericoloso"
Il verdetto fa a capo all'udienza a porte chiuse celebrata lo scorso 30 aprile. Secondo i giudici Fritzl non è più pericoloso e dunque può essere trasferito in una prigione ordinaria. "A causa di una malattia di demenza globale e progressiva e di un deterioramento fisico, il disturbo combinato della personalità del detenuto, che ha reso necessario il ricovero, è stato sepolto a tal punto che la pericolosità del detenuto è stata ridotta e non si può prevedere alcun reato penale con gravi conseguenze più", ha precisato la corte nelle motivazioni della sentenza.
Fritzl potrebbe tornare in libertà
Il trasferimento in un struttura carceraria ordinaria potrebbe aprire la strada alla liberazione condizionale, purché la richiesta venga inoltrata entro un anno dal passaggio e l'imputato dimostri di partecipare regolarmente a sedute di psicoterapia. Un'eventualità che il difensore di Fritzl, l'avvocato Astrid Wagner sembrerebbe aver preso in considerazione. Secondo il legale, l'assistito "pensa giorno e notte a quello che ha fatto, è una persona assolutamente pieno di rimorso", aveva dichiarato al termine dell'udienza.
La storia del "mostro" di Amstetten
Josef Fritzl, di professione ingegnere elettronico, aveva tenuto segregata la figlia Elizabeth nel bunker sotterraneo appositamente costruito al civico 40 di Ybbstrasse ad Amstetten per ben 24 anni, dal 1984 al 2008. A seguito di ripetuti abusi sessuali erano nati 9 bambini: Kerstin (1989), Stefan (1990), Lisa (1992), Monika (1994), Alexander (1996), Michael (nato e morto nel 1996) e Felix (2002). Come ricostruito agli atti del processo, Fritzl ne bruciò uno in una stufetta elettrica. La terribile vicenda venne allo scoperto quando Kerstin si ammalò gravemente e il padre fu costretto a portarla in ospedale per evitare che morisse.
Nel 2009 arrivò la condanna all'ergastolo per incesto, stupro, riduzione in schiavitù e l'omicidio del piccolo Michael. Lo scorso anno Josef Fritzl ha deciso di cambiare cognome in Maryhoff pagando circa 400 euro. La casa degli orrori è stata abbattuta.
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