Canada, si dimette il presidente della Camera: aveva invitato un nazista in parlamento

L'incidente è avvenuto durante la visita del presidente Volodymyr Zelensky e ha provocato la condanna della comunità internazionale. Le comunità ebraiche hanno chiesto di indagare sui nazisti giunti in Canada dopo la guerra

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"Mi assumo la piena responsabilità delle mie azioni". Con queste parole, il presidente del parlamento canadese Anthony Rota ha annunciato le sue dimissioni. Il mandato del politico 62enne è arrivato a una fine prematura a causa dello scandalo internazionale seguito al suo invito, in occasione della visita del presidente Volodymyr Zelensky, di un ex militare ucraino di 98 anni che, durante la Seconda guerra mondiale, ha combattutto in una divisione delle Ss naziste. "Il nazismo ha causato dolore a varie persone e comunità, comprese quelle ebraiche nel Canada e nel mondo", ha continuato l'ormai ex-speaker. "Devo rinunciare al mio ruolo e ribadisco il mio profondo dispiacere".

L'incidente è avvenuto venerdì 22 settembre e ha portato a una pioggia di condanne provenienti da tutto il mondo. L'anziano Yaroslav Hunka è stato definito da Rota "un eroe" ed è stato celebrato dal parlamento con una standing ovation. Solo successivamente è emerso il fatto che avesse militato nella 14esima divisione granatieri delle Schutzstaffel, un'unità al servizio del Terzo Reich composta esclusivamente da ucraini e accusata di aver ucciso civili ebrei e polacchi. L'ex speaker ha affermato di non essere stato a conoscenza del passato del 98enne, ma questo non gli ha evitato le pesanti critiche bipartisan da parte della politica canadese.

Lunedì 25 settembre, Il primo ministro Justin Trudeau ha dichiarato che "è estremamente sconvolgete che ciò sia avvenuto. Si tratta di qualcosa di estremamente imbarazzante per il nostro parlamento e, di riflesso, per tutti i canadesi". Poche ore prima dell'annuncio di Rota, il ministro degli Esteri Melanie Joly ha definito il suo errore "completamente inaccettabile. Credo che il presidente debba ascoltare il parlamento e dimettersi. Non vedo alternative". Il leader del Nuovo partito democratico canadese Peter Julian ha affermato che il suo schieramento accetta "pienamente le scuse del signor Rota, e crediamo che non avesse intenzione di causare danni ma, purtroppo, ci sono conseguenze molto reali per il suo errore di giudizio".

Anche gli esponenti della comunità ebraica canadese hanno fatto sentire la propria voce, accogliendo favorevolmente le dimissioni dello speaker. Non tutte, però, sono soddisfatte. Il centro per gli studi sull'Olocausto Amici di Simon Wiesenthal ha sottolineato che "rimangono molte domande su come si sia potuta verificare questa debacle". Michael Mostyn, amministratore delegato dell'organizzazione ebraica per i diritti umani B'nai Brith Canada, ha dichiarato che la questione "non può semplicemente finire con il presidente. In Canada non conosciamo quella parte della nostra storia che riguarda i colpevoli di crimini nazisti che sono arrivati qui. È una vergogna per il nostro Paese".

Le dimissioni di Anthony Rota, inoltre, non hanno placato le critiche provenienti dal leader dell'opposizione, il rappresentante del Partito conservatore Pierre Poilievre.

In un discorso al parlamento, ha affermato che spetta a Trudeau "rimediare all'enorme danno arrecato alla nostra reputazione internazionale. Si alzerà e chiederà scusa per questo vergognoso fallimento?"

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