Una vicenda assurda ma soprattutto molto sgradevole è stata vissuta da alcuni passeggeri, in particolare madre e figlia, di un volo Air New Zealand diretto da Auckland all'aeroporto di Sidney: un uomo di 53 anni è stato sorpreso ad urinare all'interno di una tazza mentre era comodamente seduto nel suo posto sull'aereo. Invece di alzarsi e recarsi civilmente in toilette, ha pensato bene di rimanere dove si trovava dando libero sfogo ai suoi bisogni. Oltre ai rimproveri, questo folle gesto gli è costato 600 dollari australiani (l'equivalente di 395 dollari americani).
"Siamo state umiliate"
La vicenda è venuta a galla soltanto in queste ore come riportato dal quotidiano neozelandese Stuff ma risale allo scorso mese di dicembre: l'aereo era appena atterrato nello scalo australiano e si trovava fermo in attesa che gli venisse assegnato il gate. La sosta si è protratta per una ventinia di minuti: mentre madre (di nome Holly) e figlia di 15 anni erano sedute sul lato corridoio e al centro, l'uomo accanto al lato finestrino ha iniziato a fare pipì dentro una tazza. Al quotidiano hanno raccontato di "essere rimaste umiliate" dall'uomo. "Lo abbiamo sentito... Non c'erano dubbi su quale fosse il suono, io guardavo direttamente mia figlia e mia figlia guardava direttamente me. Era ovvio quello che stava succedendo", sottolinea Holly.
La denuncia agli assistenti di volo
Il racconto si arricchisce di altri particolari raccapriccianti: madre e figlia hanno detto di aver visto l'uomo abbassare i pantaloni in modo plateale. "Mi fa accapponare la pelle", dichiara la madre. A quel punto non c'era altro da fare che alzarsi e andare a raccontare l'accaduto agli assistenti di volo. In quei momenti, con il via libera, il 53enne che i testimoni raccontano essere ubriaco, con quella tazza in mano si reca in bagno (soltanto adesso) probabilmente per svuotarne il contenuto come nulla fosse accaduto. "Mentre camminava, era evidentemente abbastanza ubriaco, ha versato una buona quantità della sua urina anche sull'assistente di volo in fondo all'aereo perché è inciampato", racconta ancora la donna.
Il reclamo a Air New Zealand
Uscito dal bagno, gli assistenti di volo lo hanno preso da parte aspettando l'arrivo della polizia federale australiana: madre e figlia hanno raccontato di essere uscite dall'aereo con la scorta dietro. Alla richiesta se volessero sporgere denuncia, la madre ha dichiarato soltanto di voler andare a casa sua il più velocemente possibile. Soltanto martedì scorso, dopo tre mesi dall'incidente e dal reclamo, Air New Zealand ha inviato un'e-mail alla signora in cui si diceva che il risarcimento danni non era contemplato tra le opzioni. "Penso che non siano responsabili del suo comportamento, ma sono responsabili del loro servizio clienti", sottolinea Holly.
Air New Zealand ha inoltre dichiarato di non voler commentare i singoli incidenti spiegando di trovarsi a che fare, mensilmente, con almeno cinque o dieci clienti molesti e relativi divieti di salire a bordo.
Il responsabile dell'integrità operativa e della sicurezza della compagnia aerea, David Morgan, ha affermato di "non poter commentare questo specifico incidente" perché "se un comportamento del genere dovesse verificarsi sui nostri aerei, la nostra procedura normale è quella di chiamare le forze dell’ordine locali e svolgere le nostre indagini interne. A meno che non vi siano circostanze eccezionali, questo tipo di comportamento ripugnante porterebbe al divieto di volo del passeggero".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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