Sharia e Califfato: l'islam in piazza ad Amburgo incombe sull'Europa

Dietro la manifestazione che ha portato in piazza circa 1600 persone c'è Muslim Interaktiv, organizzazione sotto osservazione da parte dell'Ufficio per la protezione della Costituzione

Sharia e Califfato: l'islam in piazza ad Amburgo incombe sull'Europa
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Nuova manifestazione islamica ad Amburgo, in Germania, dove circa 1600 sono scese in piazza per chiedere l'istituzione della legge della Sharia e l'istituzione di un califfato. Numerosi i cori che inneggiavano all'islam e tra questi il ben riconoscibile "Allah akbar". Lo scudo dietro il quale ancora una volta la manifestazione si è coperta è quello della piazza per la pace in Palestina ma a "chiamare" la piazza è stata l'organizzazione Muslim Interaktiv, ben nota alle cronache e alle forze dell'ordine, che già nel maggio del 2024 aveva chiesto la manifestazione invocato un califfato ottomano sull'impronta di quello tramontato ai primi del Novecento.

La studiosa islamica Susanne Schröter, interpellata dal quotidiano tedesco Welt, ha sostenuto che l'organizzazione "vorrebbe abolire lo stato di diritto democratico". Muslim Interaktiv, proprio per la sua natura, è sotto osservazione da parte dell'Ufficio per la protezione della Costituzione anche perché avrebbe stretti legami con l'organizzazione vietata Hizb ut-Tahrir. Sul palco di Amburgo nel pomeriggio di ieri è salito il leader del movimento Joe Adade Boateng, 25 anni, che come raccontano le cronache locali si è sperticato in un discorso contro Israele tra gli applausi dei presenti. Come riferisce la Bild, Boaeteng è stato interdetto dall'insegnamento proprio per i suoi legami con l'islamismo. Ma questo non è stato sufficiente per impedirgli di arringare la piazza di Amburgo.

La manifestazione è stata accompagnata da un nutrito contingente di polizia, che ha evitato che si verificassero scontri e problemi. Ma quel che è sotto gli occhi di tutti è che in Germania, così come in Francia, in Italia e non solo, si moltiplicano le manifestazioni dei contingenti islamici, che se non chiedono l'introduzione della Sharia inneggiano al jihad. "Parlano di dittatura dei valori, di dittatura dei media, di uno stile di vita mussulmano che vogliono favorire. Si tratta di segregazione, la ritengo molto pericolosa per la coesione sociale, è un movimento che nei metodi e nell’aspetto ricorda movimenti identitari della destra nazionalista", ha spiegato alcuni mesi fa Andreas Jacobs, esperto di Islam e responsabile della coesione sociale della Fondazione Konrad Adenauer alla Rsi.

Ma soprattutto, ha spiegato in quell'occasione l'esperto, "sono in grado di portare in strada la gente con manifestazioni altamente strutturate e coreografate. È un fenomeno nuovo e a questo si deve tutta l’attenzione generata da un gruppo tutto sommato piccolo e marginale". Una capacità che si è manifestata anche nell'ultima piazza di Amburgo.

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