"Si prepara a un'invasione di Taiwan". Cosa c'è dietro le infiltrazioni cinesi

Un lungo articolo sul Telegraph sottolinea come la Cina starebbe alimentando il movimento per l'indipendenza di Okinawa – utilizzando propaganda e contatti diplomatici – in vista di una ipotetica incursione a Taipei

"Si prepara a un'invasione di Taiwan". Cosa c'è dietro le infiltrazioni cinesi
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Okinawa è una prefettura del Giappone molto particolare. È formata da oltre 150 isole rinomate per il clima tropicale, le spiagge bianchissime, le barriere coralline, ma ospita anche circa 30mila soldati statunitensi su una popolazione complessiva di poco meno di 1,5 milioni di abitanti. Incastonate nel Mar Cinese Orientale, a meno di 750 chilometri da Taiwan, le isole di Okinawa vantano un enorme potenziale strategico in caso di conflitto nell'Indo-Pacifico. Se la Cina decidesse, per esempio, di annettere Taipei, il contingente Usa della prefettura sarebbe mobilitato, mentre le strutture militari locali fungerebbero da centri nevralgici di un qualsiasi conflitto regionale. È forse per questa ragione che Pechino starebbe portando avanti un' "invasione silenziosa" nell'area più a sud del Giappone, preparandosi – ipotizzano alcuni analisti - per una potenziale incursione a Taiwan.

Da Okinawa a Taiwan

Un lungo articolo sul Telegraph sottolinea come la Cina starebbe alimentando il movimento per l'indipendenza di Okinawa – utilizzando propaganda e contatti diplomatici – in vista di una ipotetica incursione a Taipei. Pechino è infatti consapevole del fatto che gli aerei e le navi da guerra statunitensi, supportate dalle forze giapponesi, minaccerebbero il fianco settentrionale di qualsiasi flotta d'invasione a Taiwan, e quindi punterebbe a neutralizzare un simile pericolo. Come? Seminando discordia tra i residenti delle isole di Okinawa e il governo nazionale, facendo leva sui problemi economici della prefettura - la più povera del Giappone - e sui torti storici legati all'annessione alla nazione giapponese di quello che fino al 1879 era il regno indipendente di Ryukyu.

Allo stesso modo, i media statali cinesi non perdono occasione per rendere pubblici i crimini commessi dal personale militare statunitense o per sottolineare il fatto che, sebbene Okinawa rappresenti solo lo 0,6% della superficie totale del Giappone, ospiti il 70% di tutte le basi militari statunitensi nel Paese asiatico (compresi alcuni dei sistemi d'arma più sofisticati dell'esercito Usa). Allo stesso tempo, ci sono state segnalazioni secondo cui funzionari cinesi avrebbero contattato i cinesi i residenti a Okinawa per aiutarli a istituire una stazione di polizia sotterranea nella prefettura. Ad aumentare la pressione, sui social media cinesi troviamo numerosi filmati che evidenziano come la maggioranza degli abitanti di Okinawa sia a favore dell'indipendenza.

Le preoccupazioni di Tokyo

La Cina, hanno spiegato i giornali giapponesi, ha anche lanciato un'offensiva diplomatica di seduzione: a luglio, alti rappresentanti della provincia del Fujian hanno visitato Okinawa per la prima volta; Wu Jianghao, l'ambasciatore cinese a Tokyo, ha effettuato una visita in loco ottobre, mentre Yang Qingdong, il console generale a Fukuoka, ha visitato la prefettura due volte in sei mesi. Tra l'altro, la nomina del signor Yang è significativa, ha riferito Weekly Gendai, visto che in precedenza ha prestato servizio nella divisione di intelligence del ministero degli Esteri cinese ed è stato nominato vice sindaco della città di Shansha, che amministra gli atolli e le isole nel Mar Cinese Meridionale controllati dalle forze di Pechino.

Non è mai stato dimostrato con prove certe, ma molti, in Giappone, credono che la Cina stia alimentando il movimento indipendentista delle isole anche fornendo persino assistenza finanziaria. Gli attivisti della prefettura, che lottano per l'indipendenza e respingono con vigore la presenza delle truppe Usa sulle isole, negano di aver ricevuto denaro da Pechino, anche se ammettono che la Cina preferirebbe quasi certamente uno stato indipendente delle Ryukyu privo della presenza militare statunitense e giapponese.

"Sono assolutamente certo che i cinesi siano già a Okinawa e stiano cercando di influenzare l'opinione pubblica e i loro rappresentanti eletti", ha dichiarato al Telgraph Yoichi Shimada, un politico del Partito Conservatore. Il clima politico nella prefettura di Okinawa è insomma sempre più teso.

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