Momenti di paura in Svezia, dove in mattinata sono stati esplosi alcuni spari nei pressi di una ditta israeliana del settore della difesa. L'episodio si è verificato nella città di Goteborg e la società interessata coincide con Elbit System. In base a quanto ricostruito dai media locali non ci risulterebbero feriti. Un sospettato è stato subito fermato dalla polizia: si tratta di un 13enne. Poco dopo la sparatoria, inoltre, è scattato un altro allarme nei paraggi per un presunto oggetto sospetto. Tanto lavoro per le autorità svedesi, all'opera per mettere in sicurezza l'area interessata dai due incidenti. Non i primi di questo tipo riguardanti in qualche modo siti o edifici collegabili a Israele, da quando è scoppiata la crisi tra Tel Aviv e Hamas.
Alta tensione in Svezia
"Nel corso della mattinata abbiamo ricevuto una segnalazione su una sparatoria contro un obiettivo israeliano a Kalleback", ha dichiarato la polizia in un breve comunicato, aggiungendo che il sospetto è indagato per tentato omicidio e possesso di armi. Secondo quanto riportato dal quotidiano svedese Aftonbladet, il detenuto ha meno di 15 anni (alcune testate parlano di un 13enne). L'azienda attaccata, come detto, è la Elbit Systems, che produce materiali per la difesa elettronica in Israele.
Sul posto è in corso un'imponente operazione di polizia con l'intervento di diverse pattuglie e di un elicottero della polizia. Un sospettato è stato arrestato sulla scena ed è stata avviata un'indagine preliminare per tentato omicidio e reato grave legato alle armi, ha spiegato la polizia. L'unico fermato è un adolescente di età compresa tra i 13 e i 15 anni. Non si conosce ancora il movente, né se la sua azione sia da ricollegare ad un atto politico (in relazione alla crisi in Medio Oriente) oppure una pericolosa bravata.
Ricordiamo che all'inizio di giugno di quest'anno, gli agenti di polizia svedesi si erano recati nello stesso edificio in seguito alla segnalazione della presenza di un oggetto sospetto che si era rivelato essere un ordigno esplosivo. Nella notte del 3 giugno un qualcuno lo aveva piazzato all'ingresso della filiale svedese di Elbit Systems. Tre persone sono ancora in custodia con l'accusa di aver tentato di causare gravi danni alla popolazione. In precedenza, l'azienda è stata anche bersaglio di atti vandalici. Nel dicembre 2023, sulle sue pareti esterne erano apparse scritte come: "Le armi uccidono i bambini" e "Chiudere".
Il precedente allarme
Nel gennaio del 2024, sempre in Svezia, un ordigno esplosivo era stato rinvenuto nei pressi dell'ambasciata di Israele a Stoccolma. La zona dove interessata era stata chiusa dalla polizia svedese, e sul posto sono intervenuti gli artificieri a sventare un presunto attacco.
"Siamo stati fatto oggetto di un tentato attacco contro l'Ambasciata d’Israele e i suoi impiegati. Non ci faremo intimidire dal terrore", dichiarava in quelle ore Ziv Nevo Kulman, ambasciatore per Israele a Stoccolma.
In quei giorni, tra l'altro,
mille musicisti svedesi avevano preso posizione inviando al quotidiano Aftonbladet una lettera in cui chiedevano di escludere Israele dall'Eurovision previsto a Malmo che sarebbe andato in scena dal 7 all'11 maggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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