Un recente rapporto del Rusi (Royal United Service Institute) datato 20 febbraio 2024, afferma che il Gru, il servizio segreto militare russo, sta ristrutturando il modo in cui gestisce le assunzioni e l'addestramento delle truppe delle forze speciali e sta ricostruendo il futuro apparato di supporto in grado di infiltrarle nei paesi europei.
Sebbene l'attività di intelligence russa in Europa abbia visto un declino per via delle numerose espulsioni di “diplomatici” avvenute nei primi mesi del conflitto, e nonostante l'attività Humint, Comint, Sigint ed Elint russa si sia spostata da una postura strategica a una tattica per esigenze belliche, i servizi russi, nella fattispecie l'Fsb e il Gru, si stanno riorganizzando per ristabilire la rete di spionaggio, reclutamento e disinformazione all'interno dei membri della Nato e dell'Unione Europea.
All'inizio del conflitto, infatti, in Europa si è avuta un'ondata di operazioni di controspionaggio che ha avuto come esito la parziale disarticolazione del sistema russo di raccolta informazioni, determinando una riduzione delle effettive capacità di Mosca di mettere in atto le sue misure attive e di penetrare l'ambito industriale/tecnologico sensibile. Anche la capacità della Russia di perseguire dissidenti e traditori all'estero è stata ridimensionata da una serie di arresti di spie che avevano il compito di “condurre azioni ostili contro specifici obiettivi includendo potenziali rapimenti”.
Questa capacità è stata ridotta anche per via dell'esodo spontaneo di centinaia di migliaia di persone che, in due ondate distinte (la prima all'inizio del conflitto e la seconda in concomitanza con la mobilitazione parziale) hanno abbandonato la Federazione cercando rifugio in Georgia, Kazakistan, Tagikistan ed Estonia.
La maggiore attenzione occidentale all'attività di controspionaggio, con operazioni che in molti casi sono cominciate prima dello scoppiare del conflitto, ha portato alla scoperta di agenti “dormienti” (o illegali) che hanno posto nel mirino istituzioni come la Corte Penale Internazionale (per via del mandato di arresto per il presidente Putin) o università e centri di ricerca i cui campi di studio sono correlati a priorità strategiche russe (come l'Artico).
Arresti ed espulsioni hanno riguardato agenti del Gru e dell'Svr impegnati in attività di spionaggio connesse alla ricerca di tecnologie informatiche, col fine di ottenerle per supportare lo sforzo bellico.
In questo senso la guerra in Ucraina è stata quindi controproducente per l'attività russa di intelligence strategica, sia perché ha innescato operazioni di controspionaggio occidentali, sia perché, forzatamente, Fsb, Gru ed Svr hanno dovuto concentrarsi sul piano tattico/operativo per sostenere il conflitto.
Recentemente però la Russia ha ricominciato a operare attivamente in Europa, a dimostrazione della riattivazione della sua rete di spie che, per il momento, si può comunque considerare meno articolata rispetto al periodo prebellico ma non per questo meno efficace.
Un recente caso di alto profilo è stato l’uccisione di Maxim Kuzminov, un pilota di elicottero russo che aveva disertato in Ucraina nell’agosto 2023. Kuzimov si era trasferito in Spagna e aveva iniziato una nuova vita sotto falsa identità. Il mese scorso, il suo corpo crivellato di proiettili è stato trovato in un parcheggio nella città di Villajoyosa, nel sud della Spagna. Nelle vicinanze è stata ritrovata un'auto in fuga bruciata. Sebbene non sia ancora stato trovato il colpevole dell’omicidio, la dichiarazione del direttore dei servizi segreti esteri della Russia che aveva descritto Kuzminov come un “cadavere morale” per aver disertato in Occidente rappresenta una firma inequivocabile della matrice russa.
Sempre il mese scorso, la Russia ha intercettato una telefonata tra alti ufficiali dell’aeronautica tedesca che discutevano della fornitura di missili “Taurus” a lungo raggio all’Ucraina. La registrazione è stata pubblicata dall’emittente statale Russia Today (o RT) è si può considerare come un tentativo di interferire nel dibattito tedesco sull'invio di armi a Kiev, in una perfetta operazione di guerra cognitiva in salsa russa.
I servizi segreti francesi stanno indagando su una campagna di disinformazione sostenuta dalla Russia volta a interferire nelle elezioni europee di giugno, che coinvolge centinaia di siti web che promuovono la propaganda russa e sostengono i candidati filorussi. “Incrementeremo i nostri sforzi per denunciare una serie di operazioni di disinformazione. E in questo contesto anche la Russia ci sta attaccando. […] L’Europa è sotto attacco da un punto di vista informativo”, ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri francese Stephane Sejourné il 17 febbraio dopo che i dettagli dell’operazione sono stati rivelati.
Mosca quindi è tornata prepotentemente a investire nello spionaggio in Europa, con lo scopo sia di minare la tenuta delle democrazie europee cercando di plasmare il pensiero dell'opinione pubblica a suo vantaggio, sia ricercando tecnologie tramite agenti reclutati in loco, senza
dimenticare l'attività di eliminazione di traditori/disertori (come fu per Litvinenko e Skripal) che dal Cremlino sono sempre stati visti come un bersaglio primario per mostrare l'inesorabilità della longa manus punitrice russa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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