Taiwan, Lai presidente. Biden "Non sosteniamo l'indipendenza". Cina: "riunificazione inevitabile"

Il vicepresidente uscente Lai Ching-te (William Lai), del Partito democratico progressista (Dpp) al governo ha vinto le presidenziali a Taiwan

Taiwan, Lai presidente. Biden "Non sosteniamo l'indipendenza". Cina: "riunificazione inevitabile"
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William Lai, candidato del Partito democratico progressista (Dpp), ha vinto le elezioni presidenziali tenutesi a Taiwan. Il leader del partito al governo ha ottenuto circa 5,6 milioni di voti (oltre il 40%), piazzandosi davanti a Hou Yu Ih del Kuomintang (33,5%) e a Ko Wen Je del Partito popolare di Taiwan (26,5%). "Rispetto la scelta finale del popolo. Spero che tutti i partiti possano affrontare le sfide di Taiwan. Abbiamo bisogno di una Taiwan unita", ha dichiarato Hou ammettendo la sconfitta e congratulandosi con Lai. Lo stesso è stato fatto da Ko, che ha ringraziato i suoi sostenitori e affermato che il Tpp è diventato una "forza chiave dell’opposizione". Via libera, dunque, per il trionfo del Dpp.

William Lai nuovo presidente di Taiwan

Al termine dello spoglio il Dpp ha festeggiato un risultato storico, conquistando per la prima volta un terzo mandato presidenziale consecutivo. Definito nei giorni scorsi un "grave pericolo da Pechino" Lai - sostenitore della sovranità di Taipei e intento a rafforzare le relazioni dell'isola con Stati Uniti, Europa e altre democrazie - è dunque pronto a raccogliere l'eredità di Tsai Ing Wen. Migliaia di sostenitori si sono radunati davanti alla sede del partito a Taipei in attesa delle prime parole del nuovo presidente.

"Voglio ringraziare il popolo taiwanese per aver scritto un nuovo capitolo nella nostra democrazia. Abbiamo dimostrato al mondo quanto abbiamo a cuore la nostra democrazia. Questo è il nostro impegno incrollabile", ha dichiarato Lai, aggiungendo che "Taiwan ha ottenuto una vittoria per la comunità delle democrazie". Il voto, ha proseguito il fresco leader, dimostra che "con le nostre azioni il popolo taiwanese ha resistito con successo ai tentativi di forze esterne di influenzare le nostre elezioni". "Confidiamo che solo il popolo di Taiwan abbia il diritto di scegliere il proprio presidente", ha concluso Lai, che si è detto convinto l'isola continuerà a "camminare sulla strada giusta".

Il futuro dell'isola e la reazione della Cina

Il risultato delle elezioni presidenziali e parlamentari di Taiwan traccerà la traiettoria delle relazioni con la Cina nei prossimi quattro anni. In gioco c’è la pace e la stabilità della striscia d’acqua larga 110 miglia tra la terraferma cinese e l’isola autogovernata, che il Dragone rivendica come propria. A parte le tensioni con il gigante asiatico, le elezioni sono dipese in gran parte da questioni interne come il rallentamento dell’economia, l’accessibilità degli alloggi, il divario crescente tra ricchi e poveri e la disoccupazione.

C'è attesa per capire quali saranno (se ci saranno) reazioni o risposte da parte della Repubblica Popolare Cinese, che ha etichettato Lai come "un pericoloso indipendentista". Martedì scorso, in un suo intervento, il candidato del Dpp aveva detto di essere pronto a rilanciare il dialogo con la Cina, dopo quasi otto anni di rifiuto quasi totale di Pechino di comunicare con i leader dell'isola.

Ma Lai aveva anche ribadito che in caso di vittoria avrebbe proseguito con la politica dell'attuale amministrazione, volta a mantenere l'indipendenza di fatto di Taiwan, nonostante le minacce del Partito Comunista Cinese di annetterla con mezzi politici, militari o economici. "Pur aspirando alla pace, non nutriamo illusioni", aveva detto Lai in una conferenza stampa prima delle elezioni.

"Non sosteniamo l’indipendenza" di Taiwan. È quanto ha affermato ai giornalisti il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, a commento dei risultati delle elezioni presidenziali a Taiwan che hanno visto trionfare il candidato autonomista William Lai. Lo riporta Politico. Le parole di Biden, pronunciate mentre partiva per Camp David, hanno rafforzato la posizione già espressa in precedenza dall'amministrazione statunitense.

Nel frattempo la Cina ha fatto sapere che la riunificazione con Taiwan è "inevitabile", dopo le elezioni sull'isola rivendicata da Pechino, con la vittoria del candidato William Lai Ching-te, appartenente a un partito tradizionalmente indipendentista.

Il voto "non ostacolerà l'inevitabile tendenza alla riunificazione con la Cina", ha affermato Chen Binhua, portavoce dell'ufficio cinese responsabile per le relazioni con Taiwan, citato dall'agenzia di stampa Xinhua.

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