Si aggrava la posizione di Dani Alves, attualmente detenuto dietro le sbarre del Centro Penitenciario Brians 1 di Barcellona dopo le pesanti accuse di stupro.
Secondo quanto riportato dal quotidiano El Periodico, è risultato positivo il test del Dna effettuato sulle tracce rinvenute sui vestiti della presunta vittima e sul pavimento del locale dove sarebbe avvenuta la violenza. Stando alle ultime notizie, dunque, vi sarebbe corrispondenza, cosa che peggiora nettamente lo stato in cui si trova l'ex Pumas, che aveva invece presentato domanda per ottenere la libertà provvisoria.
La bufera sul calciatore
Il caso è scoppiato dopo le dichiarazioni di una ragazza di 23 anni che ha raccontato di aver subito violenza sessuale da parte di Alves nella notte tra il 30 e il 31 dicembre nella discoteca Sutton di Barcellona. Dani Alves, giocatore dei Pumas (Messico), si trovava nella capitale della regione spagnola della Catalogna dopo aver ottenuto un permesso speciale. Subito dopo la diffusione della notizia, il club messicano ha deciso di rescindere il contratto.
La giovane ha riferito di essere stata soccorsa dalla sicurezza della discoteca e dai Mossos d'Esquadra, per poi ricevere assistenza presso l'Hospital Clínic, un centro specializzato proprio per le vittime di abuso. Alle autorità, la 23enne ha raccontato di essere stata portata in un bagno del locale con l'inganno. Lì sarebbe avvenuta la violenza, durata ben 17 minuti.
Il terzino brasiliano ha inizialmente dichiarato di non aver mai incontrato la ragazza, per poi cambiare versione. Lo scorso 20 gennaio ha consegnato di sua spontanea volontà un campione di Dna al fine di allontanare le accuse. Gli esiti del test, tuttavia, lo avrebbero smentito.
Le indagini e il test positivo
Subito dopo la denuncia di stupro, la 23enne è stata sottoposta agli esami del caso. Da lei sono stati raccolti dei campioni biologici intravaginali. Tracce biologiche sono state prelevate anche dai suoi slip. In entrambi i casi è stato trovato dello sperma. Allo stesso tempo, la polizia locale ha effettuato un sopralluogo all'interno del locale della presunta violenza per eseguire un'ulteriore raccolta di campioni biologici.
Tutti questi campioni, compartati al materiale genetico fornito dal calciatore brasiliano, hanno dato una positività.
Si aggrava, dunque, la posizione di Dani Alves, che in merito alla vicenda ha già fornito diverse versioni, fatto che non aiuta di certo.
Al momento, dunque, le porte del carcere restano chiuse. La procura di Barcellona, così come gli avvocati che tutelano la vittima, escludono la possibilità di un rilascio per il timore che possa verificarsi una fuga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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