Convocato l'ambasciatore. Sale la tensione tra Cina e Giappone

L'acqua contaminata della centrale nucleare finirà nell'oceano, tensione con Pechino. Enea: "Non avrà alcun impatto sull'ambiente"

Convocato l'ambasciatore. Sale la tensione tra Cina e Giappone
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Il Giappone ha deciso di riversare l'acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima nell'oceano. Al termine di una riunione di gabinetto, il primo ministro Fumio Kishida ha annunciato che le operazioni prenderanno il via giovedì. La conferma del premier ha scatenato i manifestanti (pescatori e attivisti in primis) in piazza e, soprattutto, ha mandato su tutte le furie la Cina. Oltre ad aver convocato l'ambasciatore giapponese, Pechino ha minacciato l'adozione di "misure necessarie per tutelare con fermezza l'ambiente marino, la sicurezza alimentare e la salute pubblica".

Fukushima, operazioni al via giovedì

1,3 milioni di tonnellate: questa la quantita di acqua accumulata dopo il sisma-tsunami del marzo del 2011. Lo scorso luglio l'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha promosso il piano del governo nipponico, sottolineando il rispetto degli standard di sicurezza. Il rilascio delle acque reflue radioattive ha "un impatto radiologico trascurabile su persone e ambiente", la conferma dell'Aiea. Il governo di Kishida ha inoltre promesso due fondi di sostegno per 500 milioni di dollari totali, garantendo i massimi sforzi sulla sicurezza. Ma gli altri Paesi asiatici non sono convinti delle rassicurazioni fornite.

La contromossa della Cina

Il viceministro degli Esteri cinese Sun Weidong ha convocato l'ambasciatore giapponese in Cina "per presentare solenni disapprovazioni" sull'annuncio del via libera alle operazioni. Se il Giappone insiste nel seguire la propria strada, ha aggiunto, il governo cinese "adotterà le misure necessarie per salvaguardare con fermezza l'ambiente marino, la sicurezza alimentare e la salute pubblica". Pechino ha accusato Tokyo di aver ignorato i dubbi e l'opposizione della comunità internazionale, parlando di un atto "estremamente egoista e irresponsabile": "Trasferisce in modo palese il rischio di inquinamento nucleare ai Paesi vicini, compresa la Cina, e mette l'interesse personale al di sopra del benessere a lungo termine delle persone nella regione e nel mondo". Ma la Cina non è l'unico Paese ad aver stigmatizzato il progetto nipponico. Il governatore di Hong Kong, John Lee, ha ordinato l'immediata applicazione di tagli all'import di alcuni prodotti alimentari giapponesi.

Enea: "Non avrà alcun impatto sull'ambiente"

Il dibattito è infuocato ma gli esperti non hanno dubbi: il rilascio di acqua contenuta nelle cisterne dello stabilimento nucleare di Fukushima non comporta rischi per l'ambiente o per la salute umana.

Alessandro Dodaro, direttore del Dipartimento Fusione e Tecnologie per la Sicurezza Nucleare dell'Enea, ha sottolineato ai microfoni dell'Ansa che "il quantitativo di materiale radioattivo è a livelli tali che non avrà alcun impatto sull'ambiente. Non ci sono rischi, i livelli di radioattività sono molto bassi e la comunità scientifica è unanime nell'affermarlo".

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