Fine delle speranze per la piccola Indi Gregory: l'Alta Corte inglese ha stabilito il distacco immediato delle macchine che tengono in vita la bambina di 8 mesi affetta da una grave patologia mitocondriale. La sentenza di ieri ha spento ogni possibilità di portare la piccola in Italia, dove l'ospedale Bambin Gesù si era reso disponibile ad accoglierla. Per questa ragione il governo italiano aveva dato in via emergenziale la cittadinanza a Indi, con la speranza di agevolare le procedure di trasferimento. Ma ogni tentativo, compresa un'accorata lettera di Giorgia Meloni al governo inglese nella giornata di giovedì, è andato a vuoto.
Questa mattina il Codacons ha presentato un ricorso d'urgenza al Tribunale civile di Roma, chiedendo ai giudici di ordinare la sospensione dei distacchi dei macchinari che tengono in vita la bimba. Papa Francesco "si stringe alla famiglia della piccola Indi Gregory, al papà e alla mamma, prega per loro e per lei, e rivolge il suo pensiero a tutti i bambini che in queste stesse ore in tutto il mondo vivono nel dolore o rischiano la vita a causa della malattia e della guerra". Così ha fatto sapere il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.
Dopo le 12, ora inglese, la bambina è stata trasferita in un hospice, così com'era stato deciso dal tribunale, e sono iniziate le procedure per il distacco dai macchinari che ne hanno consentito finora la vita. A riferirlo è stato l'avvocato Simone Pillon, che insieme all'associazione Pro-vita ha seguito il percorso della bambina dal lato italiano, nella speranza di riuscire a portarla per tempo in Italia. Non sono state rese note le modalità con la quale la bambina verrà portata alla morte per il suo "maggiore interesse", come hanno spiegato i giudici inglesi che hanno deciso per lei a fronte della decisione opposta della sua famiglia. Il padre, che ha spesso lanciato appelli per la salvezza della figlia, ha chiesto almeno la sedazione profonda dopo l'estubazione.
Il distacco dei macchinari vitali della piccola Indi Gregory prevede una procedura graduale, con un ridotto supporto di ossigeno per accompagnare gradualmente la piccola alla morte.
La bambina potrebbe restare dunque in vita ancora per ore o qualche giorno, in base a come risponderà il suo organismo. "Ora in hospice si stanno preparando a rimuovere i supporti vitali", ha detto il papà della piccola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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