Donald Trump non ha stuprato ma ha aggredito sessualmente la scrittrice Jean Carroll nei camerini di un grande magazzino nel 1996 e l'ha poi diffamata: è questo il verdetto raggiunto dalla giuria nel processo civile a New York contro il tycoon, condannato a pagare un indennizzo di 5 milioni di dollari, 2 per abuso e 3 per diffamazione. "Non ho assolutamente idea di chi sia questa donna. Questo verdetto è una disgrazia. Il proseguimento della più grande caccia alle streghe di tutti i tempi"", ha scritto The Donald sul social Truth, commentando la decisione della giuria.
Il verdetto contro Trump
La giuria federale di Manhattan ha raggiunto il verdetto nel processo civile contro Trump, accusato da Carroll di averla stuprata, appunto, nei camerini di un grande magazzino. La citata giuria di sei uomini e tre donne, ha spiegato la Cnn, ha deliberato dopo poco più di due ore e mezza.
Respinta, quindi, la versione di un vero e proprio strupro. Accreditata, invece, quella di una aggressione a sfondo sessuale, seguita dalla denuncia per diffamazione per un post del tycoon sul suo social Truth nell'ottobre 2022 in cui definì le accuse della donna una "farsa", una "truffa". In ogni caso, è la prima volta che un presidente degli Stati Uniti viene ritenuto responsabile di un'aggressione sessuale.
Le accuse di Carroll
Carroll ha intentato la causa lo scorso novembre ai sensi del "New York State Adult Survivors Act", un disegno di legge statale che ha aperto una finestra di riflessione per le accuse di violenza sessuale come quella di Carroll, con termini di prescrizione scaduti da tempo.
Ricordiamo che questo non è un processo penale. In una causa civile del genere, la giuria doveva determinare se il team legale di Carroll fosse stato in grado di dimostrare la colpevolezza di Trump portando in dote una preponderanza di prove.
Per dimostrare la diffamazione, la giuria ha ritenuto che il team legale di Carroll abbia dimostrato il fatto che Trump sapesse di dire il falso quando ha pubblicato la dichiarazione su Carroll, l'anno scorso, e l'ha consapevolmente resa ridicola in pubblico.
Il portavoce di The Donald: "Caso fasullo e politico"
"L'intero caso è fasullo ed è politico: prende di mira il presidente Trump perché ora è super favorito per essere eletto ancora una volta presidente degli Stati Uniti", ha detto un portavoce di Trump riferendosi alla sentenza di colpevolezza contro l'ex presidente Usa per abuso sessuale e diffamazione.
"Il continuo abuso della nostra grande Costituzione per fini politici è disgustoso e non può essere tollerato", continua la dichiarazione aggiungendo: "La nostra nazione è in
guai seri quando affermazioni prive di prove o testimoni oculari possono invadere i nostri tribunali per ottenere punti politici". Il team di Trump ha dichiarato che farà appello contro il verdetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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