Trump sanziona il capo della Corte penale internazionale: cosa succede adesso

Il dipartimento del Tesoro americano ha sanzionato il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan

Trump sanziona il capo della Corte penale internazionale: cosa succede adesso
00:00 00:00

Prosegue lo scontro tra gli Stati Uniti e la Corte penale internazionale (Cpi). Il dipartimento del Tesoro degli Usa ha sanzionato il procuratore capo dell'organo dell'Onu, Karim Khan, lo stesso che aveva emesso mandati di cattura all'indirizzo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa di Tel Aviv Yoav Gallant. Sul sito del dipartimento del Tesoro Usa l'ultima decisione di Washington ha integrato il precedente ordine esecutivo firmato dal presidente americano Donald Trump nei confronti della stessa Cpi lo scorso 6 febbraio. Khan, e così anche la sua famiglia, a seguito delle sanzioni non potrà più entrare negli Stati Uniti. Inoltre saranno congelati i beni che possiede negli Usa.

Trump sanziona il capo della Cpi

Trump ha accusato Khan di "azioni illegittime e infondate contro l'America" ​​e "lo stretto alleato Israele". Dal canto suo, la Cpi ha condannato la mossa, mentre Netanyahu ha ringraziato Trump per il suo ordine "coraggioso", affermando che avrebbe "difeso l'America e Israele dalla corte corrotta, antiamericana e antisemita, che non ha giurisdizione o basi per impegnarsi in una battaglia legale contro di noi".

La Cpi ha condannato la mossa affermando: "Continueremo a fornire giustizia e speranza a milioni di vittime innocenti in tutto il mondo". Ricordiamo che la Corte aveva emesso i mandati di cattura nel novembre dell'anno scorso, minacciando di trasformare sia Netanyahu che Gallant in individui ricercati a livello internazionale, limitando i loro viaggi all'estero e isolando Israele sulla scena mondiale.

Nel novembre 2024, dopo l'approvazione dei mandati di cattura contro Netanyahu e Gallant, Khan dichiarò: "Per quanto riguarda il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, i giudici della Corte penale internazionale hanno ritenuto che vi siano fondati motivi per ritenere che ciascuno di loro abbia commesso il crimine di guerra di usare la fame come metodo di guerra e crimini contro l'umanità di omicidio, persecuzione e altri atti disumani, come autore diretto, e agendo congiuntamente insieme ad altri".

Che cosa succede adesso

La Corte penale internazionale, istituita nel 2002, ha giurisdizione internazionale per perseguire i casi di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra negli Stati membri o nei casi in cui una situazione dovesse essere segnalata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Decine di Paesi hanno lanciato l'allarme in merito al braccio di ferro diplomatico in corso tra l'organo dell'Onu e Trump. "Le sanzioni comprometterebbero gravemente tutte le situazioni attualmente sotto inchiesta, poiché la Corte potrebbe dover chiudere i suoi uffici distaccati", hanno affermato in una dichiarazione 79 Paesi che costituiscono circa due terzi dei membri della corte.

Che cosa succede adesso? In base a un accordo tra le Nazioni Unite e Washington, Khan dovrebbe essere in grado di recarsi regolarmente a New York per informare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sui casi che aveva deferito alla corte dell'Aja. Le sanzioni, almeno in teoria, gli impediscono di adempiere a questo compito.

"Confidiamo che qualsiasi restrizione adottata nei confronti di singoli individui venga implementata in modo coerente con gli obblighi del Paese ospitante previsti dall'accordo della sede delle Nazioni Unite", ha dichiarato il vice portavoce delle Nazioni Unite Farhan Haq.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica