Prosegue l’indagine della procura federale tedesca sull’intercettazione da parte dei russi di una conversazione tra alti ufficiali dell’esercito di Berlino riguardo al conflitto in Ucraina. Come riportato da Der Spiegel e Ard, le autorità hanno aperto un fascicolo per “attività di agenti dei servizi segreti”. Al momento si sta proseguendo contro ignoti, ma il sospetto del procuratore generale della Germania è che siano coinvolti direttamente gli operativi di Mosca e non che abbiano ricevuto la registrazione da una parte terza.
I fatti risalgono al 1° marzo, quando i canali della Federazione hanno diffuso il file audio di un incontro riservato tra i massimi gradi dell’aeronautica militare tedesca, lungo ben 38 minuti e avvenuto il 19 febbraio. Durante la riunione, si è parlato della possibilità di fornire a Kiev i missili Taurus e materiale di intelligence su obiettivi sensibili in territorio russo. Le indagini sono state affidate all’Ufficio federale della polizia criminale (Bka), che dovrà cercare di capire come sia stato possibile che si verificasse una falla del genere nella sicurezza. Gli investigatori sono partiti dal presupposto di un errore di applicazione da parte di uno dei partecipanti, il generale di brigata Frank Graefe.
Secondo il regolamento, egli avrebbe dovuto collegarsi alla conferenza con il suo cellulare di lavoro tramite una linea crittografata da Singapore, dove si trovava per un’esposizione militare internazionale. Su quasi tutti i telefoni di servizio del Bundeswehr sono installati client e app programmate per garantire la sicurezza delle comunicazioni. Pare, però, che l’alto ufficiale abbia utilizzato una frequenza non criptata. Secondo il controspionaggio militare tedesco (Mad), i russi avrebbero ottenuto la registrazione grazie al posizionamento nei pressi del suo albergo di un dispositivo noto come “Imsi catcher”, in grado di intercettare tutto il traffico telefonico mobile. Non è chiaro se essi intendessero raccogliere informazioni specificatamente sull’esercito tedesco e vi è la possibilità che i bersagli fossero tutti i massimi ufficiali militari provenienti da ogni parte del mondo. Per verificare questa ipotesi sarebbe necessaria un’indagine sul posto, a Singapore, e il Mad potrebbe eseguirala su mandato della procura federale.
Nel frattempo, è emerso il fatto che anche Ingo Gerhartz, comandante in capo dell’aeronautica
militare tedesca, era collegato alla conferenza tramite una linea non criptata. Egli, però, si trovava in Germania e quindi secondo gli investigatori non vi sarebbe stata una fuga di dati dalla sua parte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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