È stato massacrato di botte e ucciso in mezzo alla strada a causa di una lite scaturita dopo un banale incidente: c'è finalmente un fermo per la barbara uccisione del 39enne Ridha Jamaaoui. Si tratta di un richiedente asilo nigeriano di 26 anni.
I fatti
L'episodio si è verificato nella notte tra sabato 26 e domenica 27 novembre all'altezza della rotonda di via Romagna, nel quartiere di Borgo Bovio a Terni. La vittima, un uomo di origini nordafricane da tempo residente in città, non sarebbe neppure stata direttamente coinvolta nel sinistro da cui si è originato l'alterco. Il 39enne era intervenuto semplicemente con l'obiettivo di aiutare un automobilista che conosceva. Quest'ultimo, un uomo di nazionalità italiana, si era reso protagonista di un incidente stradale, essendosi scontrato, pare, con una bicicletta a bordo della quale si trovava un extracomunitario.
I due avrebbero quindi intavolato una trattativa nel tentativo di chiudere la vicenda senza ricorrere alla polizza assicurativa: il litigio sarebbe scaturito proprio per il fatto che le parti non riuscivano a trovare un accordo economico quale risarcimento dei danni. Il 39enne magrebino e il 26enne nigeriano sarebbero intervenuti in un secondo momento nella disputa, dato che nel frattempo si era formato un capannello di persone. Il richiedente asilo avrebbe preso le parti del ciclista insieme ad altri amici, mentre la vittima sarebbe intervenuta in difesa dell'automobilista, presumibilmente in inferiorità numerica.
È in questo contesto di tensione che è avvenuta la brutale aggressione nei confronti di Ridha Jamaaoui, colpito con calci e pugni nonostante il disperato tentativo di fuggire e di mettersi in salvo. Letteralmente massacrato di botte, il 39enne è rimasto a terra esanime, mentre l'aggressore si allontanava dal posto.
Le indagini
Per il procuratore della Repubblica di Terni Alberto Liguori l'indagine è stata un "vero mosaico" che si è andato via via componendo grazie al prezioso contributo fornito da alcuni testimoni e alle immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza installate nei pressi della rotonda.
Tramite le prove raccolte, quindi, i carabinieri hanno provveduto all'arresto del presunto responsabile, rintracciato a casa nella serata di lunedì 28 novembre. Il nigeriano, che si sarebbe mostrato sorpreso per essere stato coinvolto nella vicenda, è stato quindi condotto in caserma per essere sottoposto a interrogatorio. Accusato di omicidio, il 26enne ha subito un provvedimento di fermo di polizia giudiziaria. Il legale, l'avvocato Francesco Montalbano Caraci, ha spiegato che il suo assistito è pronto a fornire la propria versione dei fatti.
Il nigeriano, impiegato come operaio a Terni, è un richiedente asilo recentemente tornato in Italia dopo avere lavorato in Germania.Si attende ora l'esito degli esami autoptici sul corpo della vittima, disposti come previsto dalle Autorità.
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