I punti chiave
Un tassista romano e un giovane di origine kosovare sono gli ultimi due, in ordine di tempo, ad aver commesso abusi sessuali su alcune sfortunate ragazze straniere iscritte all'Università John Cabot, nel cuore di Roma a Trastevere. Da inizio anno, però, le denunce salgono già a quattro, un po' troppo per giovani studentesse con il desiderio di andare a vivere nella Capitale ma che poi si ritrovano a vivere incubi del genere.
"Mi ha tirata per i capelli"
I fatti risalgono alla notte del 14 ottobre e venuti a galla soltanto adesso dopo la denuncia delle due ragazze che avevano prezo un taxi per rientrare agli alloggi nei pressi dell'Università. Le telecamere hanno incastrato il 34enne tassista che, seguendole dopo la corsa e approfittando di un leggero malore di una delle due, le ha raggiunte costrigendole a subire atti sessuali. Le due giovani donne sono riuscire poi a fuggire e filmare il soggetto che è stato arrestato grazie anche ai filmani delle telecamere di zona.
L'ultima violenza in ordine cronologico si è consumata pochi giorni fa e ha riguardato l'ennesima studentessa dell'università americana: a subire gli abusi è stata una ragazza di 20 anni originaria del Nord Africa per mano di un 22enne straniero (kosovaro) che dopo averla abbordata in un bar di Trastervere e mostrandosi un bravo ragazzo, si è fatto invitare in casa dove ha consumato la violenza. "Mi ha tirata per i capelli perché non volevo fare quello che mi chiedeva lui e poi mi ha stuprata", ha raccontato la giovane vittima a Repubblica. I fatti si sono consumati in un appartamento di Monteverde dove Maria (nome di fantasia) divide la casa con una coinquilina. Anche in questo caso, l'autore del reato è stato riconosciuto e arrestato.
Anche in questa vicenda, la conoscenza era avvenuta a maggio: la ragazza ha raccontato agli investigatori che il ragazzo mi piacesse davvero e che, in un primo momento fosse consenziente ma, poi, lui si è rivelato per tutt'altro rispetto alla prima buona impressione. La ragazza porta con sé i segni di alcune lesioni alla colonna vertebrale refertate dai medici dell'ospedale "Fatebenefratelli" sull'isola Tiberina.
"Trastevere è pericolosa"
Come abbiamo scritto sul Giornale.it, aveva destato scalpore e anche una leggera stizza nei residenti il decalogo che l'università aveva preparato per gli studenti sulla sera di Halloween con le "dritte per stare sicuri" e l'invito a non rientrare a piedi, a non percorrere strade buie e non fare troppo tardi. Ironia del destino, anche il consiglio di rientrare in taxi ma in questo caso è davvero sfortuna. "Le due studentesse aggredite dal tassista hanno fatto tutto quello che potevano. Erano ritornate in taxi nella residenza di via della Lungara, come noi consigliamo", ha dichiarato a Repubblica il presidente dell'Ateneo, Franco Pavoncello. "La sorveglianza nelle nostre sedi è 24 ore su 24 e infatti un nostro vigilantes ha sentito le urla. È intervenuto, poi quell'uomo è stato individuato grazie alle telecamere".
Alcune associazioni, adesso, stanno aiutando ragazzi e ragazze a sapersi muovere in sicurezza per le strade di Roma e frequentare i luoghi più adatti. "Siamo turbati per le nostre colleghe ma purtroppo questi casi accadono dappertutto", ha dichiarato una ragazza. Gli abusi, però, devono essere evitati in ogni modo ma se non si mettono in sicurezza le strade, con lampioni adeguati e telecamere, la vita per i delinquenti diventa più facile. Ogni mese, in media, arrivano almeno due denunce per violenza sessuali ai carabinieri e alla polizia dell'area universitaria. "Noi scontiamo la vicinanza a Trastevere", è il pensiero dell'italo-americano Michael, "che è diventata il baricentro di atteggiamenti violenti.
La movida è cambiata negli ultimi anni, soprattutto dopo il Covid". Anche alcune ragazze italiane dichiarano di stare lontane dal cuore della movida: "Noi non trascorriamo le serate a Trastevere ma in altre zone della città. Qui è diventato tutto troppo pericoloso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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