Fermato e rinchiusonel carcere di Lucera il 51enne Luigi Leonetti, accusato di omicidio volontario perché avrebbe ucciso la moglie Vincenza Angrisano, 42 anni, davanti ai due figli di 6 e 11 anni. Siamo a una svolta importante riguardo al nuovo femminicidio che si è consumato ad Andria, nel nord Barese. L'uomo avrebbe colpito la consorte più volte all'addome e al torace con un coltello. Poi, in preda al panico, avrebbe chiamato il 118 dicendo: "Ho ucciso mia moglie". La vittima lavorava come rappresentante per una società di vendita di prodotti per la casa. Suo marito è impiegato come guardiano nel rimessaggio che si trova a ridosso della strada provinciale 231, a tre chilometri dal centro cittadino. Quando gli operatori sanitari hanno risposto alla telefonata di Leonetti, hanno sentito anche urla di bambini e hanno avvertito subito i carabinieri che indagano sull'omicidio coordinati dalla procura di Trani.
Il fermo del presunto assassino
Leonetti, quindi, è stato sottoposto a fermo già nella notte con l'accusa di omicidio volontario e ora si trova in una cella della casa circondariale. Sul corpo della donna sarà disposta l'autopsia che dovrebbe fornire ulteriori elementi agli inquirenti. Secondo quanto ricostruito finora dai carabinieri, il delitto sarebbe avvenuto al culmine dell'ennesima lite tra la coppia. I due erano in casa con i loro figli quando l'uomo avrebbe impugnato un'arma da taglio colpendo più volte al torace e all'addome la moglie senza lasciarle scampo. Sarebbe stato lui a chiamare il 118 confessando l'omicidio tra le urla dei figli. I piccoli sono stati assistiti dal centro del trauma della Asl Bat e affidati ad alcuni parenti. Gli investigatori hanno anche trovato e sequestrato l'arma bianca con cui, nel pomeriggio di ieri, Leonetti avrebbe colpito la donna. Saranno gli accertamenti disposti dalla procura a confermare che sia proprio quella usata per il delitto. All'arrivo dei carabinieri, l'uomo era in casa: prima di essere portato in caserma, avrebbe farfugliato alcune parole e assistito ai rilievi svolti dai militari della sezione investigativa scientifica che hanno scandagliato l'appartamento che si trova lontano dal centro abitato della città. Lì, la coppia viveva da quando l'uomo aveva deciso di sostituire il fratello come custode del rimessaggio attiguo all'appartamento.
La reazione dei familiari e dei conoscenti
"Ci ha rovinato la vita. È la nostra vergogna", ha detto uno dei sette fratelli dell'uomo che con la moglie e un altro familiare ha raggiunto l'abitazione. "Mi ha telefonato ma non ho risposto perché stavo lavorando. Chissà se l'aveva già uccisa", ha dichiarato l'altro fratello. "Siamo preoccupati per i bambini", ha aggiunto la zia dei piccoli. Secondo quanto riferito da una collega della vittima, Vincenza "voleva cambiare casa perché lui la trattava male: ultimamente tra loro due le cose non andavano bene". La donna ha poi aggiunto: "Era la mia responsabile e quando ho saputo che era stata accoltellata a morte sono voluta venire qui, a casa di Vincenza, per capire se davvero fosse lei". Sgomento anche tra gli esponenti delle istituzioni locali."Quanto accaduto ad Andria - ha commentato l'assessore al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone - con l'ennesima donna uccisa dal marito all'interno della sua abitazione, ci addolora immensamente. Una famiglia distrutta e un'altra vita spezzata. Un femminicidio compiuto a ridosso della giornata internazionale per il contrasto alla violenza sulle donne, in cui tanta è stata l'attenzione su questo fenomeno e alta è stata la partecipazione a cortei e manifestazioni. Tutto questo non basta. Continueremo a confrontarci con le responsabili dei centri antiviolenza per capire come poter agire per essere ancora più incisivi".
Sospeso il consiglio comunale
La notizia dell'omicidio è rimbalzata anche nei corridoi del municipio di Andria proprio mentre era in corso il consiglio comunale, che è stato immediatamente sosteso dal sindaco Giovanna Bruno. "Nella nostra comunità - ha dichiarato il primo cittadino - si è consumato un terribile delitto: la 42enne travolta dalla furia omicida del marito è una nostra concittadina, ha calpestato le nostre strade, frequentato i nostri luoghi, ha dialogato con noi. I suoi figli sono i nostri bambini, seduti tra i banchi delle nostre scuole cittadine. Un femminicidio ad Andria. Anche ad Andria". Il sindaco ha continuato: "Non c'è giustificazione alcuna, non ci potrebbe mai essere: solo forte condanna per questo abominevole orrore.
Non cerchiamola, non cercatela. Solo condanna". Per volontà dell'amministrazione comunale, a partire da oggi e fino al giorno dei funerali, sarà osservato un minuto di silenzio in tutte le scuole di Andria per ricordare Vincenza Angrisano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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