Un episodio che fa accapponare la pelle, quello vissuto da una coppia residente nel Casertano, minacciata da alcuni affiliati alla Camorra contattati dal loro padrone di casa con l'obiettivo di riscuotere il presunto mancato pagamento dell'affitto: la famiglia, di cui fa parte anche una neonata, ha visto incendiata l'auto di proprietà e recisi i cavi elettrici dell'abitazione, in un chiaro tentativo di intimidazione per ottenere il denaro in arretrato.
Tutto avrebbe avuto inizio dal presunto debito maturato da una coppia nei confronti del locatore, il 63enne Pietro Zippo, finito agli arresti domiciliari, proprietario della casa concessa in affitto a Bellona, in provincia di Caserta. Stando alle ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, gli affittuari, a causa di sopravvenuti problemi di natura economica, non erano riusciti a stare al passo coi pagamenti dei canoni e il proprietario dell'immobile, invece di adire le vie legali, avrebbe preferito rivolgersi ad alcuni affiliati di un clan camorristico.
L'obiettivo era quello di intimidire gli affittuari e spingerli a versare quanto dovuto oppure a liberare la casa entro un tempo stabilito dallo stesso locatore. Una delle persone raggiunte dall'ordinanza di custodia cautelare scaturita a seguito delle indagini, che hanno portato a 14 misure nei riguardi di altrettanti indagati per reati che vanno dall'estorsione fino alla ricettazione, è Pietro Di Marta. A lui direttamente si sarebbe rivolto Zippo per ottenere i pagamenti dell'affitto in arretrato dai suoi locatari.
La prima mossa di Di Marta è stata quella di rivolgere un "invito" alla famiglia residente nell'immobile: "Dieci giorni al massimo e te ne devi andare da lì". Poche parole agghiaccianti ed efficaci a far comprendere alla coppia il pericolo che incombeva su di loro. Alle intimidazioni sono presto seguiti i fatti. Di Marta avrebbe chiesto a sua volta l'intervento di altri due affiliati, ovvero Davide Grasso e Pasquale Natale, con il compito di effettuare un sopralluogo nella casa dove viveva la coppia. Un altro dei 14 colpiti dalla misura cautelare, un albanese, avrebbe utilizzato i dati raccolti dai complici per attuare il piano e dar fuoco alla vettura di proprietà dei presunti morosi.
L'incendio appiccato ha peraltro corso il rischio di diffondersi in casa, dato che sarebbe andato a fuoco anche il portoncino dell'immobile nel quale la coppia viveva insieme alla figlia nata di recente, Non solo, visto che tra le intimidazioni ci sarebbe stato anche il taglio dei cavi che conducono l'energia elettrica all'abitazione.
Terrorizzati per quanto accaduto, i locatari si sono quindi rivolti a Zippo, ricevendo una risposta che ha fatto comprendere loro che anche lui era dietro quelle minacce: "Te lo meriti", avrebbe detto il proprietario di casa, come riferito da Caserta News.
A questo punto la coppia ha deciso di sporgere denuncia, facendo venire a galla la vicenda e, dopo la conclusione delle indagini, contribuendo a portare alla luce i nomi di alcune delle persone coinvolte nella torbida vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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