La solita viltà contro la memoria condivisa. L'infamia di chi, ancora oggi, non ha fatto pace con la storia. A Monza l'antifascismo militante e ideologizzato ha mostrato ancora una volta il proprio volto divisivo. Nei giorni scorsi il Campo 62 del cimitero cittadino, quello dove riposano alcuni caduti della Repubblica Sociale, è stato vandalizzato dai soliti ignoti mossi dall'intolleranza. Il due piedi che teneva la corona di fiori - posta da alcuni volontari accanto al monumento funebre del soldato Aldo Tarabella - è stato rotto e sulle tombe sono stati gettati tutti i nastrini tricolore. Il deprecapible gesto è stato scoperto domenica scorsa, 30 aprile.
I militanti dell'associazione Valinor, che da anni si prendono cura di quell'angolo di cimitero, sui social parlano di "brutta sorpresa" e non nascondono il fastidio per l'ennesimo segnale di incivilità. "I soliti vili si dimostrano quello che sono, non sanno confrontarsi con i vivi e quindi se la prendono con i morti. Noi siamo sempre stati dalla parte della pacificazione nazionale, non della parificazione ed il motivo sembra chiaro. Basta questo per sottolineare la differenza tra noi e loro!", hanno peranto denunciato, puntando il dito contro chi ancora fa di tutto per coltivare una fuorviante visione della storia a senso unico.
"Sono anni che ci prendiamo cura del di Monza e anche quest'anno abbiamo effettuato periodicamente le pulizie ed abbiamo deposto una corona in memoria delle vittime militari della seconda guerra mondiale. Vittime dimenticate dalla maggior parte delle persone perché combattevano 'dalla parte sbagliata'...", avevano anche fatto sapere gli attivisti di Valinor, che avevano sottratto il Campo 62 del cimitero all'incuria e restituito dignità anche a quei caduti dimenticati e forse considerati da alcuni di serie b. Si tratta infatti di soldati della Repubblica Sociale morti tra il 1943 e il 1945.
Il monumento che si erge su quelle tombe (e sui quale era stata adagiata la corona di fiori poi deturpata) è invece quello ad Aldo Tarabella, ardito della Grande guerra, insignito di tre medaglie d’argento e tre di bronzo al valore militare.
Di fatto, uno dei soldati più decorati tra quelli sepolti a Monza, dimenticato però da molti per aver aderito al fascismo, anche con cariche di rilievo. A quasi un secolo di distanza, ancora non c'è pace sulla memoria storica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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