Sala continua la sua crociata: via le auto private dal centro di Milano

L'affondo dell'eurodeputata e consigliere comunale della Lega Silvia Sardone: "A quando fossati e ponti levatoi per tenere lontani i cittadini?"

Sala continua la sua crociata: via le auto private dal centro di Milano

Niente più vetture private nel centro della città di Milano: si aggiunge un nuovo capitolo alla crociata contro le auto da tempo portata avanti dal primo cittadino del capoluogo meneghino Beppe Sala. Dopo le restrizioni agli accessi all'Area B e all'Area C, anche se alla fine il Comune è stato costretto a prorogare le deroghe per non vessare i cittadini in modo eccessivamente pesante, e dopo l'aumento del ticket di ingresso per entrare nella Cerchia dei Navigli, passato da 5 a 7,50 euro al giorno, e quello imposto ai residenti per accedere in Ztl una volta esauriti i 40 pass gratuiti annuali (da 2 a 3 euro al giorno), il sindaco cala la mannaia ancora una volta sulla circolazione nel centro storico. Il progetto inizierà a concretizzarsi a partire dai primi sei mesi del 2024. Quali saranno le zone interessate? "Il quadrilatero allargato a Matteotti, Case Rotte, fino a Manzoni", annuncia Sala, "poi ci allargheremo".

Telecamere ovunque

Durante il suo intervento nel corso de "Il Verde e il Blu Festival - Buone idee per il futuro del pianeta", evento patrocinato da Bip e organizzato da Beulcke and Partners nello spazio polifunzionale di The Mall in piazza Alvar Aalto, il sindaco ha illustrato in cosa consisterà la rivoluzione che ha in mente per Milano. "È una piccola cosa, una cosa storica, da lì, poi ci allargheremo", dichiara Sala, che si dice certo della buona riuscita."Fidatevi del fatto che agiremo con buonsenso e, inesorabilmente, metteremo in campo qualcosa che va in quella direzione", rassicura il primo cittadino, "Se il pubblico dà il buon esempio, il privato è più motivato a fare la sua parte, se il pubblico dice al privato ‘tu devi fare la tua parte e io non la faccio’, non può funzionare".

Ma in che modo verrà a concretizzarsi questo piano? Creando innanzitutto una rete di controlli per scoraggiare i potenziali trasgressori. "In corso Venezia, dall’incrocio con via Senato, ci saranno delle telecamere", annuncia il sindaco, "Le telecamere registreranno i passaggi". Porte chiuse per chi non avrà il diritto di accedere."Le macchine private non potranno entrare, a meno che non siano macchine di qualcuno che vive all'interno, che possiede un garage, o a meno che non siano macchine di chi poi va a parcheggiare nei parcheggi", puntualizza Sala,"Lì ci saranno altre telecamere, rileggono la targa e annullano la potenziale multa".

Quali sono le motivazioni alla base di una decisione così drastica? Il primo cittadino di Milano non ha dubbi. "Lo facciamo perché è chiaro che la realtà cittadina è una realtà di shopping, e quindi la dobbiamo rispettare", spiega infatti, "Puoi entrare con gli Ncc, con i mezzi pubblici e con i taxi, lo puoi fare". "Oggettivamente, per mia educazione, non è che sia un antagonista del capitalismo", dichiara ancora, tuttavia "vedere la sfilata di supercar in centro che poi non possono parcheggiare...".

L'incubo pedonalizzazione

Ma si tratta solo di un piccolo passo, dato che qualcuno dei più importanti brand attivi in città avrebbe addirittura richiesto una completa pedonalizzazione del centro, almeno a detta di Sala. "Ne ho discusso molto soprattutto con le case di moda che sono le più interessate, e devo dire che ho trovato molto consenso", rivela ai presenti."Qualcuno dice addirittura pedonalizziamo, chissà se in in futuro ci si potrà arrivare", si domanda il sindaco, "Intanto, chiudere il centro alle auto è una misura che, a mio giudizio, non toglie molto ma aggiunge tanto ed è significativa perché detta un altro passo nel nostro modo di procedere".

In conclusione una battuta contro chi lo critica per la decisione presa e per le pesanti conseguenze che inevitabilmente ad essa seguiranno. "Cambiare le cose non è da élite, da radical-chic", affonda il sindaco, "è un percorso, difficile e c’è bisogno di coraggio". "Il mio lavoro è di dire che bisogna avere più coraggio, con buonsenso", conclude.

L'affondo di Sardone

Non si è fatta attendere la replica dell'opposizione, sfiancata dai continui tentativi del sindaco di blindare il traffico nel centro cittadino senza pensare alle pesanti ripercussioni che pioveranno sulle spalle dei lavoratori e delle piccole-medie imprese.

“L’ennesima genialata del sindaco Sala in tema di mobilità, con la chiusura di buona parte del centro ai mezzi privati e con l’obiettivo dichiarato di allargare la misura al resto della città contribuisce a rendere sempre più Milano in club esclusivo", affonda in una nota l'eurodeputato e consigliere comunale della Lega Silvia Sardone. "Dunque ci chiediamo: a quando fossati e ponti levatoi per tenere lontani i cittadini che hanno la colpa di non abitare in Brera o a San Babila e i lavoratori che hanno la necessità di spostarsi nel centro storico per guadagnarsi da vivere?", domanda polemicamente la rappresentante del Carroccio.

"La sinistra radical chic da ztl si dimostra nemica di ceto medio e piccole imprese: una vergogna che cercheremo di bloccare in Consiglio comunale con tutte le nostre forze", annuncia. "Le libertà individuali, e quella di spostarsi come meglio si crede, non possono essere messe in discussione da un sindaco tiranno", conclude Sardone.

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