Gli insulti sul treno poi i sassi contro la polizia: la folle aggressione del marocchino a Bologna

Lo straniero, trovato in possesso di un biglietto non regolare, ha aggredito il capotreno e ha tentato la fuga. Fermato dopo un inseguimento di 4 chilometri: è anche destinatario di un ordine di carcerazione per spaccio

Gli insulti sul treno poi i sassi contro la polizia: la folle aggressione del marocchino a Bologna
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A Bologna l'allarme sicurezza resta alto. Nelle ultime settimane si sono verificati episodi di violenza, tra stupri e coltellate in strada, che hanno fatto tornare centrale il tema che con il passare dei giorni si va via via definendo come una vera e propria emergenza. Gli occhi sono puntati anche sulla stazione del capoluogo dell'Emilia-Romagna, teatro di una delle ultime vicende che ha visto protagonista un marocchino beccato a bordo del treno con un biglietto non regolare. Lo straniero ha tentato la fuga aggredendo gli agenti; infine è stato fermato ed è risultato essere anche destinatario di un ordine di carcerazione per spaccio.

Il tutto è partito quando il 42enne è stato trovato in possesso di un titolo di viaggio non valido. A quel punto l'uomo di origine marocchina se l'è presa con il capotreno, provando a fuggire per far perdere le proprie tracce nel tentativo di non essere identificato e di scongiurare la sanzione prevista per quanto accaduto. Un inseguimento durato ben 4 chilometri e culminato con l'arresto da parte della polizia ferroviaria. Durante la corsa, non contento dei precedenti di cui si è macchiato, ha pure lanciato alcuni sassi raccolti dalla massicciata e un trolley all'indirizzo degli agenti in divisa.

Tra l'altro il marocchino è risultato essere destinatario di un ordine di carcerazione che è stato emesso nello scorso mese di ottobre dalla Procura presso il Tribunale di Ascoli Piceno; l'uomo di 42 anni dovrà scontare un anno, 9 mesi e 15 giorni di carcere per estorsione e spaccio di stupefacenti. Dunque non si è messa affatto bene per il fuggitivo, che in tutti i modi aveva provato a farla franca ma che in conclusione è stato affidato alla giustizia per scontare la pena e rispondere delle sue azioni.

Sulla questione si è espresso Amedeo Landino, segretario del Siulp a Bologna, secondo cui l'arresto effettuato al termine di un inseguimento lungo 4 chilometri rappresenta la perfetta testimonianza dell'indiscutibile livello di professionalità e capacità degli agenti di assicurare un pericoloso soggetto alla giustizia: "Nonostante il tentativo di divincolarsi, il lavoro di squadra dei colleghi non ha lasciato scampo al ricercato. Fondamentali è stata la determinazione dei colleghi sui binari che si sono buttati nel rocambolesco inseguimento per diversi chilometri".

Il segretario del Sindacato italiano unitario dei lavoratori della polizia a Bologna - riporta Il Resto del Carlino - ha voluto puntare l'attenzione sul cruciale ruolo svolto dal coordinamento del Centro operativo compartimentale e del capoturno, mettendo in evidenza quanto sia "importante e delicato il nostro servizio soprattutto in uno scalo ferroviario snodo cruciale per tutto il territorio nazionale". Landino ha pertanto attribuito al governo guidato da Giorgia Meloni il merito di aver incrementato il numero dei militari.

"In tal senso auspichiamo che si possa aumentare anche l'organico della Polfer, poiché la nostra presenza è vitale a garanzia della sicurezza dei tanti cittadini che usano il trasporto ferroviario per muoversi", ha concluso.

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