Carne halal a scuola, la rabbia dei genitori: "Presi in giro, vogliamo sapere"

Fuori da una scuola primaria di Lodi, il disappunto di alcuni genitori. "È mancata comunicazione. Siamo sempre noi a doverci adattare". E una maestra conferma: "Avevano chiesto chi mangiasse halal"

Carne halal a scuola, la rabbia dei genitori: "Presi in giro, vogliamo sapere"

Continua a far discutere il caso della carne halal servita nelle mense scolastiche di Lodi a tutti i bambini. All'insaputa, pare, delle loro famiglie. In attesa che la giunta di centrosinistra fornisca chiarimenti sulla vicenda - accadrà nelle prossime ore - nella cittadina della bassa Lombardia in molti commentano la notizia lasciando trapelare un certo disappunto. La sensazione che serpeggia, infatti, è quella che il Comune abbia commesso un pasticcio e creato più di qualche fraintendimento, dal momento che non ci sarebbe stata un'adeguata comunicazione con i genitori degli alunni. A lamentarlo sono proprio alcuni di essi, venuti a conoscenza del caso solo a seguito delle polemiche.

Il disappunto dei genitori

All'uscita della scuola primaria Barzaghi, vicina al centro storico di Lodi, abbiamo cercato di approfondire la vicenda proprio ascoltando le voci di chi in quell'istituto (uno di quelli interessati dal caso halal) manda i propri figli. E subito alcuni non si sono trattenuti dal manifestare le loro perplessità. "Era arrivata una circolare nella quale dicevano che sarebbe stata introdotta questa carne per i bambini di religione islamica. Ma pensavo fosse riferita a loro, quindi non ci avevo dato peso. Invece ora pare che sia per tutti", ci ha confidato una mamma in attesa di recuperare la propria bambina all'uscita dalle lezioni. Una ricostruzione dei fatti confermata a ilGiornale.it anche da una maestra: "Avevano mandato questo avviso, attorno a dicembre mi pare. Ciascun bambino con dieta speciale aveva potuto manifestare se mangiasse halal o meno, noi poi ci siamo attenute alle scelte prese".

La rabbia contro la giunta di centrosinistra

A palazzo Broletto, sede dell'amministrazione comunale, la Lega aveva contestato alla giunta di aver dato l'ok affinché venisse servita a tutti i bambini la carne in linea con la tradizione islamica, sebbene le famiglie non ne sapessero nulla. La vicesindaca, ribattendo, aveva invece parlato di notizie "infondate, frutto di assoluto fraintendimento e disinformazione". La questione verrà affrontata nuovamente nelle prossime ore, dunque si attendono sviluppi e precisazioni con carte alla mano. "Il Comune dice che non è cambiato niente, ma è una presa in giro sennò non facevano un sondaggio interno per capire chi mangiasse un tipo di carne e chi no. Io mando mio figlio a scuola e voglio sapere quello che mangia, ma qui non c'è stata comunicazione", ha lamentato un'altra mamma, spiegandoci di ritenere necessari ulteriori approfondimenti.

"Siamo sempre noi a doverci adattare"

Ma fuori dalla scuola abbiamo anche incontrato genitori indifferenti alla polemica. "Non ritengo fosse necessario avvisarci. Dal punto di vista nutrizionale e qualitativo credo non ci siano differenze", ha sostenuto una mamma, chiamandosi fuori dalla disputa. Inutile poi cercare di parlare con i familiari dei bambini stranieri: bocche cucite, sguardi smarriti come il caso non esistesse nemmeno. Piuttosto netta invece la posizione di una nonna. "Non sono d'accordo su questa scelta, perché non siamo sempre noi a doverci adattare", ha detto la signora a ilGiornale.it. E ancora: "Se ci sono bambini musulmani che non possono mangiare un tipo di carne, possono portarsi un panino o il cibo adatto a loro. È mancata la comunicazione con le famiglie. O si informano le persone o non è giusto...".

Sono proprio queste informazioni frammentarie a indurre alcuni famigliari a pretendere la trasparenza sui cibi serviti alla mensa

scolastica. Mentre parliamo con genitori e nonni suona la campanella: per oggi sono finite le lezioni. I piccoli alunni escono sorridenti, inconsapevoli - come giusto che sia - del grande polverone in corso sopra le loro teste.

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