"Costruì le case popolari solo a Predappio". Sinistra lunare: l'emergenza abitativa è colpa del Duce

Il sindaco Lattuca accusa Mussolini di aver costruito case poolari solo a Forlì e Predappio. Ma a Cesena la sinistra governa da sessant'anni

"Costruì le case popolari solo a Predappio". Sinistra lunare: l'emergenza abitativa è colpa del Duce
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"È stato quasi un momento folcloristico". Marco Casali, candidato sindaco di Cesena per il centrodestra, commenta così lo scambio di battute avvenuto ieri durante un dibattito televisivo con il primo cittadino uscente del Partito Democratico, Enzo Lattuca. Uno dei temi del faccia a faccia andando in onda su Teleromagna è stato quello dell'emergenza abitativa e l'esponente di sinistra aveva voluto spiegare la difficile situazione con queste motivazioni: Cesena ha meno alloggi popolari rispetto a Forlì abbia semplicemente "per decisione del Duce che costruì tutte le case popolari a Forlì e a Predappio, noi non abbiamo nessuna nostalgia di quell'epoca". Parole che hanno lasciato di stucco Casali.

"Ha fatto una presunta rievocazione storica, tutta tra l'altro da accertare", dichiara al nostro Giornale il dirigente di Confagricoltura scelto per rappresentare Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia alle elezioni comunali dell'8 e 9 giugno. "L'aspetto anacronistico è che noi a Cesena abbiamo un disagio abitativo particolarmente forte, nonché una grande carenza che sussiste sulle case popolari, ma la sinistra governa qua da sessant'anni e non ha mai fatto nulla da questo punto di vista". Il sindaco dem, quindi, ha il dovere di assumersi la responsabilità di questa problematica invece che fare lo scaricare le colpe arrivando a riecheggiare un periodo storico di novanta o cent'anni fa.

In tutti questi decenni di amministrazione locale "potevano avviare tranquillamente un piano casa senza il quale invece si è in difficoltà in questo momento". Quella dichiarazione provocatoria di Lattuca "io l'ho trovata completamente fuori luogo". C'è sempre un "tentativo illogico per negare il problema" e chiunque può capire subito "che le due cose non hanno alcun tipo di collegamento, ma hanno solo un senso strumentale". L'elemento più surreale, peraltro, è che la sinistra abbia "sempre millantato che questo tipo di problema era sempre stato un principio fondante del loro programma: ovvero l'attenzione alle fasce deboli dei cittadini". Questo punto gli fa capire che "certe uscite siano più di immagine che di sostanza".

Una soluzione, secondo Casali potrebbe esserci. "Esiste un programma fattibile e abbastanza importante (che si chiama 'ex Peep di Sant'Egidio') che fu progettato anni fa che potrebbe dare una risposta grazie circa 300 alloggi popolari. Il progetto è già pronto, ma poi è rimasto nei cassetti dell'urbanistica, probabilmente perché non interessava a certi gruppi. Per noi è da rimettere sul tappeto". Così come, allo stesso tempo, il candidato della coalizione di centrodestra ritiene che la città di Cesena dovrà affrontare seriamente anche la problematica dell'alluvione di un anno fa: "C'è un territorio che non è stato curato per tantissimi anni e la Regione è sempre governata da loro".

Infine la mobilità: "Questa visione della sinistra secondo la quale nel 2040 un cesenate su due dovrà muoversi a piedi o in bicicletta è troppo integralista e non tiene conto delle esigenze reali e dei tempi diversi delle persone", conclude.

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