Confessa un finto omicidio sulla scheda elettorale: indagato per autocalunnia

L'uomo, un 31enne di Villasanta (Monza e Brianza), avrebbe compiuto il gesto per sollevare un polverone mediatico. Decisiva per le indagini la raccolta delle impronte digitali

Confessa un finto omicidio sulla scheda elettorale: indagato per autocalunnia
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È stato risolto dopo quasi un anno il mistero che circondava la confessione di un omicidio trovata scritta su una scheda elettorale del collegio di Villasanta, in provincia di Monza e Brianza. Un 31enne del luogo ha confessato ai carabinieri di essere l’autore di quelle parole ed è stato indagato a piede libero per il reato di autocalunnia. L'ammissione di colpa è arrivata durante la raccolta delle impronte digitali dei possibili sospettati. L’uomo ha dichiarato di aver compiuto il gesto prima che gli venisse fatto il calco dei polpastrelli e ha affermato che il suo obiettivo era sollevare un polverone mediatico, in quanto deluso dalla politica.

Le lunghe indagini dei militari sono iniziate nel settembre del 2022 quando, durante lo spoglio per elezioni dei membri della Camera dei deputati, su una scheda è stata trovata la scritta: “Per le forze dell'ordine, ho ammazzato un uomo e sepolto cantiere area nord date lui sepoltura cristiana, vi prego”. Gli accertamenti, coordinati dalla procura della Repubblica di Monza, hanno portato all’identificazione degli oltre mille votanti del collegio di Villasanta e, successivamente, alla selezione di un gruppo di persone con caratteristiche corrispondenti al profilo grafologico dell’autore della confessione (maschio tra i 30 e i 70 anni) e comprese tra gli ultimi 200 ad aver espresso le loro preferenze. La scheda incriminata, infatti, è stata estratta tra le prime. I potenziali sospettati hanno dovuto scrivere un saggio, successivamente analizzato da un perito nominato dalla Procura.

Al contempo i militari dell’Arma hanno lavorato per identificare il luogo della sepoltura indicato nella confessione, non potendo escludere a priori che l'affermazione fosse vera. Il cantiere è stato individuato come il sito abbandonato di via Fieramosca, chiamato “l’ecomostro” dai residenti. Gli investigatori hanno condotto diverse ispezioni, avvalendosi del supporto di unità cinofile, di una botanica, di alcuni archeologi e del geologo forense Dominic Salsarola dell’Università degli studi di Milano. Nei tre punti del cantiere segnalati come anomali per le caratteristiche del terreno e della vegetazione non è stata trovata alcuna traccia di un cadavere o di una sepoltura.

La trama di questo giallo si è infittita quando un giovane 22enne, residente in una palazzina vicina al cantiere, ha raccontato ai carabinieri di aver trovato a fine agosto 2022 un biglietto nel garage dello stabile, con scritto “so che hai ucciso un uomo, ti scopriranno”. Questa pista, però, non ha portato a nulla perché non è stato possibile rintracciare il messaggio.

Il punto di svolta nelle indagini è arrivato con l’acquisizione delle impronte digitali dei possibili sospettati. Solo dopo la confessione del 31enne e la conferma delle sue dichiarazioni nell'interrogatorio del 19 settembre è stata messa la parola fine al mistero della scheda elettorale.

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