"Rischia di far chiudere i Centri donna". Ennesima ipocrisia di Sala

Mentre annuncia gli eventi per la Giornata della donna, il Comune di Milano rischia anche di far chiudere i punti di riferimento per le donne nei suoi municipi a causa delle difficoltà di bilancio

"Rischia di far chiudere i Centri donna". Ennesima ipocrisia di Sala

Nei giorni scorsi, il Comune di Milano ha annunciato una serie di iniziative che, da oggi, sono state organizzate per celebrare la Giornata internazionale della donna, dal centro ai quartieri più periferici, grazie alla collaborazione tra Comune, enti, musei e i nove municipi. Tuttavia, tutto questo puzza un po' di ipocrisia da parte di Palazzo Marino, come fa notare il consigliere Samuele Piscina, esponente della Lega, che sottolinea come, mentre il Comune si spende per celebrare la Giornata internazionale della donna, nei fatti toglie proprio alle donne quelle risorse di cui avrebbero realmente bisogno e che, forse, sono più importanti di un simbolo.

Ma la sinistra italiana, tanto più a Milano, sembra essere più interessata alle ideologie e alla rincorsa dell'astratto piuttosto che alla concretezza. E non è una novità. "È purtroppo un 8 marzo amaro poiché i tagli perpetrati a bilancio dal centrosinistra rischiano di portare i Centri Milano Donna alla chiusura", dice Piscina. Infatti, prosegue il consigliere, "con il bilancio in discussione in questi giorni, si sta certificando il taglio del 40% delle risorse ai Municipi, sancendone l’inoperatività. Tra le molte iniziative finanziate con il bilancio dei singoli municipi della città, c’era anche l’affidamento della gestione dei Centri Milano Donna". Ma le difficoltà a bilancio del Comune mettono a rischio questi importanti punti di riferimento per le donne del territorio, perché i parlamentini dei municipi, "a contratti scaduti delle attuali gestioni, si troveranno senza le risorse per riaffidare il servizio, spegnendo così la luce sui centri di ascolto e di aiuto realizzati solo pochi anni fa nella nostra città".

L'ennesimo paradosso di una città evidentemente amministrata con superficialità, che preferisce gli slogan ai fatti concreti.

"È questa l’attenzione che l’amministrazione comunale ha per le donne e per il decentramento amministrativo?", si chiede Piscina, che si rivolge poi direttamente al sindaco Sala "affinché, invece di sperperare risorse per i brick dell’acqua, per i rom e per le ciclabili insicure, garantisca le risorse ai Municipi come da emendamento da me presentato, così che i Centri Milano Donna possano continuare a operare".

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