"Video raccapriccianti degli omicidi". De Pau resta in carcere

Il killer ha ripreso gli omicidi delle due donne cinesi con il cellulare. Il gip convalida il fermo: "Filmati raccapriccianti". Il 51enne si è avvalso della facoltà di non rispondere

"Video raccapriccianti degli omicidi". De Pau resta in carcere

Ci sono due video, registrati col cellullare, con cui Giandavide De Pau avrebbe immortalato la dinamica dell'assassinio delle due donne asiatiche. È il dettaglio choc che emerge dall'ordinanza di custioda cautelare in carcere con cui il gip di Roma Mara Mattioli ha convalidato il fermo del 51enne per il triplice omicidio commesso giovedì scorso nel quartiere romano di Prati. De Pau, agli arresti da domenica, resta quindi nel carcere di Regina Coeli in regime di stretta sorveglianza. Secondo l'accusa, l'ex autista di Michele Senese avrebbe ucciso due cittadine di nazionalità cinese e una 65enne colombiana. L'indagato, assistito dall'avvocato Alessandro De Federicis, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

I video "raccapriccianti"

Stando a quanto riporta l'Ansa, il "Killer delle prostitute" - così com'è stato ribattezzato dalla stampa Giandavide De Pau - avrebbe ripreso per intero le fasi dell'omicidio delle donne cinesi. I filmati sono stati trovati nel cellulare dell'uomo dagli investigatori. Il 51enne aveva lasciato il telefono nel suo appartamento prima di recarsi in via Durazzo dove ha commesso il terzo delitto. I video "documentano in maniera incontrovertibile e raccapricciante l'omicidio delle due donne cinesi commesso da Giandavide De Pau dopo aver consumato con le stesse rapporti sessuali ed aver preteso di rimanere solo con le due donne, mandando via altri clienti" si legge nell'ordinanza. "Dopo qualche secondo - scrive il gip - De Pau sposta il telefono e si inquadrano le scarpe che lo stesso indossa, dopodiché il telefono viene appoggiato oscurando la telecamera ma continua ad essere registrato l'audio e si sente entrare nella stanza l'altra donna cinese - Al minuto 1.09 si sentono rumori e la donna urlare fortemente, ma il suono giunge come soffocato, entra l'altra donna che chiede 'cosa fai a leì e subito dopo si sentono le urla strazianti anche della seconda donna che viene aggredita, poi si sente prima il rumore di una porta che sbatte e poi il rumore più forte di un'altra porta, probabilmente quella di ingresso che viene aperta e dal minuto 2.41 si sente il rantolo di Xiuli Guo in fin di vita ritrovata agonizzante sul pianerottolo; dopo qualche minuto si sente la voce del portiere e poco dopo dei soccorritori".

La convalida del fermo

"Non ha risposto e dopo le sette ore di interrogatorio in questura non ha voluto aggiungere altro. Non era nelle condizioni di dire nulla, perchè non ricorda nulla. Era molto confuso. L'accusa resta quella dell'omicidio plurimo aggravato, senza premeditazione perché è difficilmente contestabile". Lo ha detto all'Adnkronos, l'avvocato Alessandro De Federicis, difensore del 51enne, al termine dell'interrogatorio di convalida del fermo dell'assisto. Quanto all'arma del delitto, gli investigatori non escludono che possa trattarsi del coltello da cucina ritrovato a bordo della Toyota IQ rossa in uso al presunto killer. Al momento, però, si tratta solo di ipotesi. "Da quello che so, l'arma non è stata ancora trovata. - ha chiarito il legale dell'uomo - Quello che ho chiesto all'amministrazione giudiziaria e penitenziaria è di trovare una struttura adeguata alle sue condizioni, parliamo di una persona con disturbo della personalità borderline".

Le vittime

Restano ancora molti punti da chiarire nella vicenda. In primis, gli investigatori intendono capire se il presunto killer abbia potuto contare sulla complicità di un conoscente durante la fuga. "Ho vagato per due giorni, non ricordo nulla", aveva dichiarato De Pau agli agenti della Mobile dopo il fermo. Nel frattempo, sono state identificate tutte e tre le vittime. Si tratta di Yang Yun Xiu nata in Cina il primo gennaio del 1977 e Li Yanrong nata in Cina il 14 maggio del 1967. La terza vittima, identificata già nella giornata di giovedì a poche ore dagli omicidi, è Marta Castano Torres, una colombiana di 65 anni trovata nell'appartamento al civico 38 di via Durazzo.

Le indagini sul cold case di una prostituta

C'è almeno un altro delitto, sempre con vittima una prostituta, su cui i pm di piazzale Clodio potrebbero nuovamente indagare dopo l'arresto del 51enne.

Stando a quanto apprende l'Ansa, sembrerebbe trattarsi di di un delitto avvenuto molti anni fa che "avrebbe molte analogie" - riporta l'agenzia stampa - con quanto avvenuto in via Riboty e in via Durazzo. Al momento, però, gli inquirenti preferiscono non sbilanciarsi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica