A Milano sorgerà una nuova grande moschea. Proprio in occasione dell'ultimo giorno di Ramadan, la comunità islamica della capoluogo lombardo ha annunciato di essere pronta a presentare ufficialmente al Comune il progetto per il nuovo luogo di culto. L'edificio verrà realizzato nello spazio (sgomberato la scorsa estate) degli ex bagni pubblici di via Esterle, non lontano dalla multietnica via Padova. La Casa della cultura musulmana, associazione che ha vinto il bando comunale per la concessione trentennale della struttura, ha svelato il cronoprogramma previsto, preventivando la fine dei lavori entro il 2026.
Nuova moschea a Milano: quando verrà realizzata e come sarà
Appena arriverà l'ok definitivo da parte di Palazzo Marino partiranno i lavori. La moschea di via Esterle avrà uno spazio dedicato alla preghiera di due piani, su 750 metri quadrati, e anche un grande parcheggio sotterraneo. Ci saranno spazi dedicati ai più giovani e alle donne, circondati da un'area verde aperta alla città. Non sarà invece realizzato il minareto: al suo posto ci sarà una cupola. "Non vogliamo avere polemiche, la nostra comunità vuole realizzare il nuovo luogo di culto nel più breve tempo possibile", ha spiegato al Giorno il presidente del consiglio direttivo della Casa della Cultura musulmana, Mahmoud Asfa, architetto e imam.
Quanto costerà
Per far spazio al nuovo edificio di culto, le attuali strutture verranno demolite. E si procederà poi alla costruzione. La ristrutturazione, ha dichiarato l'imam, "sarebbe costata molto e gli attuali spazi degli ex bagni pubblici di via Esterle non sono adeguati per il luogo di culto che abbiamo in mente: la moschea dev’essere in direzione della Mecca, invece l'attuale immobile non lo consente". Secondo quanto riferito dallo stesso Asfa. Quanto ai costi per la nuova moschea, l'architetto di origini giordane ha poi spiegato: "Noi dobbiamo al Comune 495 mila euro per il diritto di concessione dell’immobile per 30 anni. Abbiamo pagato le prime due rate, manca solo l’ultima. Le spese per la demolizione degli ex bagni pubblici e la costruzione della nuova moschea, invece, saranno di oltre tre milioni di euro".
"Banlieue islamica". Lega polemica
Polemica, dal fronte politico, la reazione della Lega, che ha espresso preoccupazioni per l'impatto che il grande edificio di culto islamico potrebbe avere sul quartiere nel quale sorgerà. "Nel 2026, con somma gioia della sinistra, Milano avrà la sua prima grande moschea in via Esterle, nel quartiere multietnico di via Padova dove ormai non si parla più italiano: sarà il punto di riferimento per i 100mila musulmani presenti. A gestirla sarà la Casa della Cultura Musulmana, che dopo anni di abusivismo in via Padova 144 è stata premiata dal Comune con la concessione di questo enorme spazio capace di accogliere 3.500 fedeli per volta. Il sindaco Sala e tutta la maggioranza che lo sostiene hanno quindi deciso di trasformare la zona in una banlieue islamica, senza rendersi conto dell'impatto che avrà un luogo del genere e soprattutto senza aver ascoltato le richieste dei cittadini che chiedevano una soluzione diversa per la riqualificazione degli ex bagni pubblici", hanno commentato Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega e Samuele Piscina, segretario provinciale della Lega e consigliere comunale.
Gli esponenti del Carroccio hanno quindi fatto notare che "In questo momento in via Padova ci sono già due moschee".
Ora - hanno concluso - "vigileremo affinché la legge regionale in materia di attrezzature religiose sia rispettata interamente e che non ci siano scorciatoie per la comunità musulmana per quanto riguarda i parcheggi necessari da realizzare".
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