"Eroi silenziosi", chi sono Francesco Pastore e Francesco Ferraro, i carabinieri morti nell'incidente

Entrambi pugliesi, Francesco Ferraro e Francesco Pastore avevano 27 e 24 anni, e una vita ancora davanti. Ecco chi sono i due giovani carabinieri morti sulla statale 91

"Eroi silenziosi", chi sono Francesco Pastore e Francesco Ferraro, i carabinieri morti nell'incidente
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Ha sconvolto l'intera Nazione la prematura scomparsa di Francesco Ferraro e Francesco Pastore, i giovani carabinieri morti nell'incidente avvenuto nella tarda serata di ieri a Quadrivio di Campagna (Salerno), sulla strada statale 91. I due militari sono rimasti coinvolti in un tragico schianto che ha visto come protagoniste la gazzella su cui viaggiavano, un Ranger Rover e un'altra vettura. Purtroppo per i due ragazzi non c'è stato scampo. Entrambi pugliesi, prestavano servizio presso la stazione di Campagna. I loro corpi verranno presto restituiti alle famiglie per i funerali.

Chi era Francesco Ferraro

27 anni da compiere ad agosto, appuntato dei carabinieri, Francesco Ferraro viene descritto come il classico ragazzo d'oro. Un giovane di buon cuore su cui poter fare affidamento. Proprio per il suo amore e la sua disponibilità verso il prossimo, Francesco Ferraro aveva scelto di indossare la divisa. Ma il giovane non era "solo" un carabiniere. Fin da piccolo, infatti, si era impegnato in tante altre attività, molte delle quali finalizzate al bene della comunità.

Dopo l'oratorio in cui era cresciuto, facendo anche da animatore, aveva prestato servizio presso la Protezione civile, e poi alla Pro Loco. Chi lo conosceva parla di lui come di un ragazzo gentile, sorridente, innamorato della sua terra d'origine. Pur prestando servizio a Campagna, Francesco tornava nela sua Montesano per riunirsi alla famiglia. In Campania, sua terra di adozione, aveva conosciuto Carmela, la sua fidanzata. Prima di arrivare a Campagna, era stato un carabiniere della stazione di Eboli, fino al 2021. Era esperto in informatica. Tutti i suoi colleghi nutrivano affetto per lui, essendo un giovane gioviale e sempre a disposizione.

Anche suo fratello è un carabiniere, che presta però servizio presso il nucleo Radiomobile di Crotone.

Chi era Francesco Pastore

Francesco Pastore, 24 anni, maresciallo, aveva con l'Arma un vincolo di sangue. Suo padre, infatti, è un carabiniere del Nucleo Radiomobile della compagna di San Giovanni Rotondo. Volendo seguire le orme del genitore, Francesco aveva deciso di indossare a sua volta la divisa. Dopo il diploma in geometra e la laurea in Scienze giuridiche - stava continuando a studiare, ed era iscritto alla specialistica - si era iscritto alla scuola sottoufficiali di Velletri. Poi si era spostato a Firenze per completare la formazione.

Anche lui era stato inviato a prestare servizio presso la stazione di Campagna, ma il legame con Manfredonia, il suo paese di origine, restava forte. Quando poteva, infatti, tornava a casa per stare con la famiglia e gli amici. La sua era una famiglia unita.

Il cordoglio

Grande il dolore del Paese, che si stringe intorno ai familiari delle giovani vittime. Molto toccanti le parole del sindaco di Campagna, Biagio Luongo, che ha pubblicato un post nero. "Oggi, la nostra Città è avvolta in un manto di profonda tristezza e incredulità. Una tragedia ha portato via, nel cuore della notte, due giovani Carabinieri del Comando di Campagna, il Maresciallo Francesco Pastore e l'Appuntato Scelto Francesco Ferraro. Una vita spesa al servizio dello Stato, a colmare quella sottile linea che separa la civiltà e la legalità dalla barbarie e dalla prepotenza. Scelte coraggiose di uomini e donne di valore che proteggono e difendono quotidianamente le nostre vite con immensi sacrifici e una granitica dedizione", si legge nel messaggio affidato ai social. "Un evento drammatico che ci lascia sgomenti e affranti.

Le Istituzioni e la comunità tutta si uniscono al cordoglio delle famiglie e dell'Arma dei Carabinieri. Piangiamo, oggi, due tra i nostri più cari figli di Campagna, eroi silenziosi ai quali tributiamo il nostro rispettoso e doveroso commiato".

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