I punti chiave
Una banda di truffatori organizzata nei minimi particolari e un 85enne raggirato, malgrado fosse lucido e autosufficiente. Questi i protagonisti della storia che lo stesso pensionato ha raccontato al Corriere della Sera. Teatro della vicenda, viale Giovanni da Cermenate a Milano. L'anziano era appena uscito dalla banca Crédit Agricole, dove aveva prelevato i soldi, quando è cominciata la sua disavventura che sarebbe terminata in una truffa. Salito in macchina, una Toyota C-Hr, si è subito accorto di essere seguito da una Fiat Panda di colore blu.
Il fatto
Distratto dalla vettura che lo tallonava, l'85enne improvvisamente ha sentito un forte botto alla carrozzeria, come se avesse colpito qualcosa, ma era sicuro di non aver tamponato nessuno. Proseguendo la sua corsa su via Pezzotti si è fermato per prendere il giornale all'edicola, ma a quel punto la Panda lo ha affiancato e alla guida un uomo, gridando, lo ha accusato di averlo tamponato. La macchina era realmente danneggiata sul lato posteriore e il pensionato ha cominciato ad avere dei dubbi. La discussione a quel punto si è infittita e sono entrati in gioco anche i complici della banda. Nella Panda erano presenti anche una donna e due bambini, per fingere che si trattava di una normale famiglia in giro per la città.
Il finto vigile
Ma i truffatori le hanno pensate davvero tutte per raggirare l'85enne: il rumore alla carrozzeria, probabilmente provocato da un pugno sferrato dal conducente della Panda, ma soprattutto la scenetta messa in piedi al momento. Sulla parte anteriore della macchina del pensionato erano presenti alcune strisce blu di vernice, quasi sicuramente spruzzate quando l'anziano era in banca, e questo particolare ha spinto la vittima del raggiro a cedere. Il finto automobilista tamponato ha chiesto che il danno venisse riparato in una carrozzeria di sua fiducia e per convincere il pensionato ha chiamato a un finto vigile urbano che ha consigliato di risolvere la questione in maniera amichevole.
La carrozzeria che non esiste
Arrivati alla presunta officina, il conducente della Panda è entrato solo lui. All'uscita, furibondo, ha detto che il danno era stato quantificato in 700 euro. L'85enne, sfiduciato, la tirato fuori dalla tasca dei pantaloni i 350 euro che aveva e li ha dati al truffatore che poi si è dileguato. "Sono una persona sveglia - ha detto al quotidiano di via Solferino il pensionato - ma sono riusciti a imbrogliarmi.
Ho scoperto il giorno dopo che la carrozzeria non esisteva e che si trattava di una truffa ben organizzata. Ho fatto la denuncia ai carabinieri, e se ora mi espongo sui giornali è per sensibilizzare i cittadini, perché questa gente è abile e ha modi aggressivi che suscitano ansia e confusione".
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