Giornalisti, istituzioni e sportivi con Magna Carta contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e anche la fondazione Magna Carta ha realizzato la sua iniziativa

Giornalisti, istituzioni e sportivi con Magna Carta contro la violenza sulle donne

Domani, venerdì 25 novembre, sarà la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L'appuntamento è uno dei più importanti a livello politico per denunciare e alzare il velo contro i femminicidi ma anche contro le violenze fisiche e psicologiche alle quali sono soggette le donne. La fondazione Magna Carta ha lanciato una propria iniziativa in occasione di questa giornata, coinvolgendo personalità delle istituzioni, sportivi, giornalisti e intellettuali. Ha raccolto testimonianze video e interventi dedicati al tema, senza concentrarsi solo sulla questione italiana ma ampliando il suo sguardo, che quest'anno è immancabilmente rivolto all'Iran e alle pacifiche proteste delle donne (e degli uomini), che vengono soppresse nel sangue.

Sulla pagina Facebook e sul canale YouTube della fondazione, domani alle 10, verrà pubblicato in anteprima il video realizzato per denunciare i gravi soprusi contro le donne a livello internazionale. Tra gli interventi, c'è anche quello del ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella. Intervengono nel video anche il caporedattore del Giornale, Vittorio Macioce, la scrittrice Miriam D’Ambrosio, i campioni olimpici Marco Marin e Margherita Granbassi. Come si evince dai nomi scelti per dare il proprio contributo, si vuole sottolineare che la battaglia contro la violenza sulle donne non è una questione di genere ma vede schierati al fianco delle donne anche gli uomini, che così come accade in Iran chiedono maggiore attenzione e giustizia.

Infatti, l'iniziativa promossa dalla fondazione Magna Carta è votata a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, illustrando soprattutto quelle che sono le maggiori criticità vissute da queste ultime nei contesti che dovrebbero dar loro la possibilità di esprimersi e realizzare se stesse.

Ma il video non è un'iniziativa fine a se stessa ma è anche l’occasione per una riflessione sulla situazione iraniana, dove gli episodi di violenza contro le donne hanno innescato una serie di reazioni e si sono tradotte in proteste non violente sempre più frequenti, represse con la violenza.

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