Prima imbrattata e poi spaccata: nel mirino dei vandali la targa per Lenzini

Ancora episodi di vandalismo per la lastra di marmo dedicata all'ex presidente della Lazio

Prima imbrattata e poi spaccata: nel mirino dei vandali la targa per Lenzini

Non c'è pace per la targa di intitolazione del parco dedicato all'ex presidente della Lazio Umberto Lenzini: imbrattata di giallorosso a meno di 24 ore dall'inaugurazione e prontamente ripulita dagli operatori Ama inviati dal comune, è stata spaccata durante la notte. Il nuovo atto di vandalismo ha creato ulteriore agitazione, come se non fosse bastata quella che si era già venuta ad accumulare a poche ore dalla conclusione della cerimonia.

L'inaugurazione

Erano stati il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l'assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport Alessandro Onorato a scoprire la targa nel pomeriggio di mercoledì 22 febbraio, intitolando il parco "La Collinetta" all'ex presidente della Lazio Umberto Lenzini, sotto la cui guida la società biancoceleste vinse il primo scudetto della sua storia nel 1974. Un'area, quella di Boccea, particolarmente significativa per il fatto che proprio da lì, in qualità di imprenditore edile, Lenzini diede il suo contributo allo sviluppo urbanistico della Capitale. "È il doveroso omaggio a una figura leggendaria di un calcio d'altri tempi, troppo a lungo dimenticato dalla nostra città" scriveva poco dopo su Twitter il primo cittadino di Roma.

Targa imbrattata

Nella notte tra il 22 e il 23 febbraio, tuttavia, ignoti tifosi della Roma avevano espresso la loro insofferenza relativamente alla nuova intitolazione del parco, tingendo di giallorosso la targa scoperta poche ore prima. Ad essere dipinta coi colori sociali della società rivale cittadina della Lazio anche una fontanella collocata all'ingresso dell'area verde.

Targa imbrattata

"È un'offesa grave, che non appartiene al tifo sano, quello che si fonda su onore, ideali e amore per il calcio indipendentemente dalla squadra per cui si tifa", aveva attaccato Onorato dopo essere stato informato del gesto, parlando di atto vile.

La mattina del 23 febbraio, su richiesta di Guialtieri, la targa e la fontanella erano state ripulite. Gli operatori Ama intervenuti sul posto per ripristinare la situazione, tuttavia, erano stati presi a male parole da qualcuno, a dimostrazione del fatto che la frizione tra le due tifoserie resta viva anche in occasioni del genere: "Avessimo chiamato un'ambulanza non sarebbe arrivata così presto, ma per difendere la Lazio intervenite subito", aveva attaccato un residente.

Il nuovo episodio

Ancora una volta, a meno di 24 ore dal ripristino, la targa è finita nel mirino dei vandali. La lastra di marmo è stata spaccata proprio all'altezza del nome "Ss Lazio", così da non lasciare dubbi sulle motivazioni del gesto.

"Ho presentato denuncia alla Digos contro ignoti per l’ennesimo danneggiamento della targa del Parco Lenzini, segnalando la rivendicazione sui social dell'atto vandalico da parte di un soggetto non ancora identificato", ha dichiarato stamani Alessandro Onorato. "È il secondo danneggiamento in meno di 36 ore nel parco di via Vezio Crisafulli, che solo due giorni fa con il sindaco Gualtieri abbiamo intitolato al presidente dello scudetto della Lazio del '74", ha aggiunto l'assessore.

"Un'azione vigliacca, oltre che insensata. Il tifo vero si fonda su onore, ideali e amore per il calcio che nulla hanno a che fare con questa violenza. La storia calcistica delle squadre romane è un patrimonio che appartiene a tutta la città, che abbiamo il dovere di valorizzare e di tramandare", ha proseguito Onorato,che ha annunciato l'intenzione di coinvolgere le due società calcistiche nel tentativo di mettere la parola fine agli atti di vandalismo nel parco.

"Ho contattato la as Roma e la ss Lazio affinché scendano in campo insieme all’amministrazione con iniziative per i giovani e nei quartieri. Per valorizzare il tifo sano e per testimoniare grande unità contro ogni forma di violenza, di prevaricazione, di offese a simboli che appartengono alle squadre e alla città", ha concluso Onorato.

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