"Io, giovane cinese, inseguito e rapinato a Milano". Tra mala movida e il senso di impunità dei criminali

Zhong, 25 anni, appena laureato all'Accademia di Belle Arti di Brera, ha deciso di raccontare la sua esperienza nelle notti di movida milanese

"Io, giovane cinese, inseguito e rapinato a Milano". Tra mala movida e il senso di impunità dei criminali

Zhong è un ragazzo cinese che vive a Milano da diversi anni e ha deciso di scriverci dopo essere stato rapinato in Porta Garibaldi la scorsa domenica.
Decidiamo di intervistarlo, anche per evidenziare le differenze culturali tra Cina e Italia e come questo episodio di cronaca viene vissuto da un giovane proveniente da una cultura così diversa dalla nostra.

Ci racconti cosa è successo?
"Erano le 7 e mezza di sera di domenica 25 Giugno. Sono sceso dal passante ferroviario S5 e mi sono diretto verso la metropolitana, fermata Garibaldi, quando mi sono accorto che due persone mi stavano seguendo. Mi hanno chiesto informazioni ma ho finto di non capire e mi sono diretto a passo svelto verso la linea Lilla. Sembravano due immigrati del Nord Africa, avevano la pelle scura ed erano trasandati. Mi hanno seguito fino in metro. Sono saliti sul treno con me e hanno iniziato a fissarmi. Lì ho capito che mi volevano derubare".

Cosa hai fatto a quel punto?
"Ho chiesto ad un mio amico di uscire di casa e venire a prendermi alla fermata Segesta, inoltre ho avvertito due ragazzi Italiani di quello che mi stava accadendo. Quando sono arrivato a Segesta i due ragazzi e il mio amico mi hanno accompagnato fuori dalla metropolitana. Erano le 8 di sera e c’era ancora luce. Abbiamo camminato per cento metri quando uno dei due rapinatori ci ha raggiunti correndo. Gli abbiamo chiesto cosa volesse con voce decisa: 'What do you want?' e lui ci ha risposto in maniera evasiva, come per confonderci: 'Do you speak English?” (Parlate inglese?)'. Un attimo dopo mi ha strappato la collanina d'oro che possedevo da quando ero piccolo e il mio amico ha tirato fuori lo spray al peperoncino e l’ha spruzzato contro di lui. Ha cominciato a correre verso il suo complice ed è scappato".

Come ti senti rispetto a quello che ti è successo? I tuoi amici hanno mai avuto esperienze simili?
(Zhong ci mostra gli screenshot dove i suoi amici raccontano delle aggressioni ad opera di ragazzi nordafricani nei dintorni della stazione Garibaldi)

"Mi sento molto male e inizio a chiedermi se l’Italia sia una nazione con una qualità della vita abbastanza sviluppata da permettermi di viverci adeguatamente. Molti miei amici sono stati derubati in Italia di recente: sempre in zona Garibaldi una mia amica è stata rapinata del telefono dopo una serata in discoteca. L’hanno immobilizzata a terra e gli è stato strappato di mano e si è anche infortunata ad una gamba. Dopo la rapina è andata da una guardia giurata che le ha detto di chiamare i carabinieri. Hanno risposto che non potevano fare nulla per lei. Una seconda persona che conosco è stata accerchiata da 10 ladri prima di riuscire ad entrare nella sua auto. Ha dovuto dare gas per far scappare i ladri e ha colpito un palo, subendo migliaia di euro di danni. Una terza persona, un ragazzo turco, è stato bloccato a terra in Porta Venezia, gli è stata coperta la bocca per evitare di urlare e gli è stato sottratto il suo telefono cellulare".

Cosa pensi si possa/debba fare?
"A questi criminali non importa se sei un maschio o una femmina, non ti lasceranno stare finché non ti hanno rubato qualcosa. In tutti i casi si trattava di ragazzi di origini nordafricane. Per questo motivo sono convinto che un kit di difesa personale come lo spray al peperoncino sia essenziale. Quando scopri una persona sospetta la prima cosa che devi fare è raggiungere un’area affollata e cercare qualcuno che lavora in zona o qualcuno della sicurezza.
Tralasciando il mio conoscente di Istanbul, so che molti di questi episodi accadono ai ragazzi asiatici, soprattutto cinesi. Non so se sia colpa degli stereotipi, i cinesi sono considerati ricchi e facili da derubare. Tuttavia la maggior parte dei cinesi ricchi non sceglie di studiare in Italia ma preferisce gli Usa o il Regno Unito. La maggior parte dei cinesi in Italia vengono da famiglie di ceto medio".


Che cosa fai a Milano? Lavori qui?
"Mi sono appena laureato all’Accademia delle Belle Arti e sto per diventare direttore artistico. Vivo nella periferia di Milano, oltre San Siro, poiché gli affitti delle case sono più accessibili".

Come ti senti per le strade della città?
"Ho vissuto qui per tre anni e ho sentito spesso di persone derubate o rapinate a Milano ma non mi sono mai sentito in pericolo come oggi: sono stato seguito per mezza Milano e alla fine rapinato da due persone e penso che questi due hanno collezionato diverse rapine recentemente, ho avuto questa sensazione. Non posso consigliare a nessuno di uscire per le strade quando fa buio in questa città. Se vai in giro molto tardi sei costretto a prendere il taxi, ma devi stare attento agli abusivi. Per questi motivi ai miei amici dico di acquistare strumenti di autodifesa come lo spray al peperoncino".

Quali sono le maggiori differenze sulla sicurezza tra Milano e Shangai?
"Sono nato a Shangai, in Cina. Non mi sono mai sentito in pericolo durante la notte a Shangai o in altre città cinesi, anche se vado in un club o se passo tutta la notte fuori mi sento molto al sicuro. Principalmente perchè la Cina è stata completamente digitalizzata e noi giovani difficilmente utilizziamo contanti o indossiamo oggetti di valore come gioielli. In secondo luogo la Cina ha un sistema di sorveglianza delle strade molto potente, per questo motivo molte persone pensano che esista un problema di invasione della privacy. Tuttavia questo è positivo per la sicurezza personale dei cittadini, infatti se sei un cittadino che viola spesso la legge la velocità con cui le forze dell’ordine risolveranno il crimine sarà più veloce. In una parola direi che in Cina la polizia è 'efficace'. Non conosco molto del sistema di polizia italiano e della sua efficienza. In base alla mia esperienza e a quella dei miei amici, quando si tratta di rapine o furti, spesso non esiste soluzione. Sembra che le leggi italiane favoriscano gli immigrati e la polizia può fare pochissimo nei casi che ho descritto sopra. La sicurezza di base non può essere garantita, perchè qui la legge e i diritti civili sono una presa in giro".

Il fenomeno delle rapine in zona Garibaldi a Milano (così come in molte altre zone) non è un fenomeno nuovo ma, nonostante ciò, viene ignorato. Il senso di impotenza delle forze dell'ordine verso i crimini come quello raccontato da Zhong viene descritto da moltissime altre vittime e confermato dagli stessi agenti di polizia o carabinieri.

Zhong ha descritto una situazione che va avanti da molto tempo e che porta i criminali di ogni genere ad essere consapevoli della loro impunità anche nel caso in cui venissero colti in flagranza di reato e arrestati. Una situazione paradossale che è realtà, purtroppo, in tutto il territorio italiano.

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