Le mani al colllo della dottoressa. L'aggressione choc dello straniero

Ennesimo episodio di violenza a un camice bianco, a Udine. La giovane specializzanda mostra sui social i segni sul collo frutto dell'aggressione. Lo aveva invitato ad andare in pronto soccorso.

Le mani al colllo della dottoressa. L'aggressione choc dello straniero

Un nuovo episodio di violenza ai danni del personale sanitario si è verificato lo scorso sabato 7 gennaio a Udine: la vittima è una dottoressa specializzanda di 28 anni, aggredita mentre stava prestando servizio presso la locale guardia medica. L'aggressione è avvenuta nel piazzale esterno dell'ambulatorio di via Gervasutta, quando la giovane è stata assalita da un uomo che, giunto in qualità di traduttore per aiutare un conoscente di nazionalità pakistana a farsi comprendere, le ha messo le mani al collo. Evidenti i segni rimasti dopo la violenza subita, come dimostrato dalle foto postate sulla pagina Facebook "Nessuno tocchi Ippocrate".

I fatti

Tutto è accaduto intorno alle 18, quando i due uomini si sono presentati in ambulatorio per una medicazione. Il pakistano aveva una gamba fasciata, ma le ferite, risultate lesioni da ulcera, non potevano essere curate in guardia medica a causa della mancanza dei mezzi idonei per poter intervenire in modo efficace. La dottoressa, che in quel momento prestava servizio con una collega di 31 anni, ha quindi consigliato ai due di rivolgersi direttamente al Pronto Soccorso.

Una soluzione che non è piaciuta al traduttore, il quale ha intimato alle due di procedere alla medicazione richiesta. Inutile ogni tentativo di spiegarsi, per cui alla fine, visto il clima di tensione crescente, i due uomini sono stati invitati a uscire. Proprio nel piazzale antistante è avvenuta l'aggressione ai danni della 28enne, che ha potuto evitare conseguenze più gravi solo grazie al pronto intervento della collega. I carabinieri di Udine, giunti poco dopo sul posto, sono riusciti a identificare il facinoroso, ai danni del quale è stata sporta denuncia. La dottoressa, invece, è stata costretta a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso.

Le reazioni

"Sono profondamente indignato per l'aggressione subita da una giovane medico specializzanda che presta servizio come guardia medica a Udine", dichiara Riccardo Riccardi, vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, come riportato da Il Friuli.it. "La violenza e l'intimidazione che ha dovuto affrontare sono inammissibili e non devono essere tollerate in nessuna forma. I medici sono al servizio della nostra comunità", aggiunge, "e meritano rispetto e gratitudine per il loro lavoro indispensabile". "Prenderemo tutte le misure necessarie per assicurare la sicurezza dei nostri operatori sanitari. Condanno con forza questo comportamento riprovevole", conclude.

"Il 2023 inizia, purtroppo, con un nuovo caso di violenza ai camici bianchi", commenta invece il presidente dell'Ordine dei Medici di Udine Gian Luigi Tiberio. Episodi del genere continuano a moltiplicarsi e a richiedere interventi più decisi. Il presidente, tuttavia, rivolge innanzitutto un appello alla popolazione. "I cittadini devono rendersi conto che un medico è, prima di tutto, un essere umano. Il mio, oggi, vuole essere un forte richiamo alla popolazione a mantenere la corretta attenzione nei confronti degli operatori sanitari", esorta il presidente. "Tutti devono avere un senso di responsabilità verso gli altri, chi cura e chi viene curato.

Non è accettabile che si rischi la propria incolumità per svolgere la professione che siamo chiamati a fare. Capisco che tutti ci portiamo dietro un alto livello di tensione, ma" dichiara in conclusione Tiberio, "l'uso della violenza non si può giustificare un alcun modo".

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