Il ragazzo soccorso ieri nei pressi del Tempio Voltiano, al lago di Como, è deceduto questa notte. Kamel Yassas Ayed Agaiby, questo il nome dell'egiziano 19enne, non ce l'ha fatta: ricoverato in condizioni gravissime, era rimasto troppo a lungo sott'acqua prima di essere recuperato.
Come riportato ieri da ilGiornale.it, il ragazzo si era tuffato verso le ore 14.00 a poca distanza dalla costa, sfruttando una lingua di sabbia emersa per via dei bassi livelli dell'acqua del lago. Se nel primo momento era apparso tranquillo, dopo poco ha iniziato ad annaspare, facendosi notare da diversi bagnanti. Questi, una volta realizzato che il ragazzo era scomparso sott'acqua, hanno immediatamente avvertito i soccorsi.
Il ragazzo era in compagnia di alcuni amici che hanno notato per primi la situazione di pericolo in cui si trovava il 19enne. Invani i tentativi di un cameriere e di un passante che si sono lanciati immediatamente per recuperarlo: le acque torbide del lago hanno reso impossibile trovarlo.
La zona in cui l'egiziano, residente a Milano, si è tuffato è particolarmente pericolosa, infatti, subito dopo la lingua di sabbia, il lago sprofonda a picco. Per questo motivo vige anche un divieto di balneazione che in molti, però, ignorano. Proprio il 13 agosto era morto annegato nello stesso punto un altro ragazzo, sempre un 19enne di origini egiziane. Anche per questo motivo che, una volta lanciato l'allarme, i soccorsi si sono precipitati sul luogo.
Sono accorsi ambulanza, automedica e i vigili del fuoco, oltre che sommozzatori e agenti della polizia di Stato e della polizia locale. Nonostante i loro sforzi il ragazzo, però, è rimasto sott'acqua per 25 minuti.
È stato questo, alla fine, il motivo principale per cui non ce l'ha fatta. Trasportato in gravissime condizioni presso l'ospedale Sant'Anna, è deceduto stanotte. Si tratta della settima vittima annegata al lago di Como dall'inizio di questa estate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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