Mura storiche imbrattate dopo il 25 aprile. L'attacco del centrodestra: "La consigliera di sinistra deve dimettersi"

A Lucca continua a tenere banco l'atto vandalico di matrice politica ai danni delle mura storiche di Lucca, avvenuto durante un raduno organizzato lo scorso 25 aprile. E il centrodestra ha puntato il dito contro la consigliera di sinistra che organizzò l'evento, chiedendone le dimissioni

La frase comparsa sulle mura storiche di Lucca
La frase comparsa sulle mura storiche di Lucca

Qualcuno ha tentato, con pessimi risultati, di cancellare la frase apparsa il mese scorso sulle mura storiche di Lucca. Per rimediare ad un atto vandalico, ne è stato al contrario commesso un altro. E visto che l'autore della scritta sarebbe uno dei partecipanti alla manifestazione indetta lo scorso 25 aprile dalla consigliera di sinistra Ilaria Vietina, quest'ultima dovrebbe essere considerata la "responsabile morale" di quanto accaduto. E rinunciare al proprio incarico in consiglio comunale.

Questo l'attacco lanciato nelle scorse ore a Lucca da alcune formazioni del centrodestra, che amministra la città, a proposito dell'imbrattamento di Porta San Donato concretizzatosi pochi giorni fa. Lucca 2032, una delle civiche della coalizione, ha inoltre invitato la diretta interessata a fare un passo indietro. A rinverdire la polemica è stato però il direttivo di Forza Italia, dopo aver notato un successivo tentativo compiuto da ignoti di cancellare la scritta in questione (ovvero "Casa della pace e della memoria resiste!"). Un'azione non andata tuttavia a buon fine. E gli esponenti di FI non hanno quindi risparmiato una stoccata alla consigliera di sinistra, oltre che al consigliere di Sinistra Civica Ecologista Daniele Bianucci.

Forza Italia "inchioda" la sinistra

“A quanto pare, lo scempio perpetrato ai danni del Castello di Porta San Donato Nuova, in concomitanza con il raduno organizzato dai consiglieri Vietina e Bianucci è più grave di quanto si potesse immaginare ad una prima occhiata - si legge nel comunicato firmato dalla sezione lucchese del partito e pubblicato dalla stampa locale - ignoti hanno tentato di cancellare la scritta recante lo slogan lanciato dalla consigliera Vietina sulla parete. Ebbene, il risultato è stato unicamente quello di allargare la macchia sul monumento, senza peraltro riuscire a coprire la scritta. Che rimane ancora ben visibile”.

Ci sarebbero inoltre diverse prove che inchiodano una persona che ha preso parte al raduno, con indizi pubblicati inavvertitamente dalla stessa esponente della lista civica di sinistra. "Confrontando i post e le foto divulgate sui social si apprendono, in maniera inequivoca, due distinti elementi: la scritta sul Castello di Porta San Donato compare solo a seguito del raduno organizzato da Vietina e Bianucci - prosegue la nota di Forza Italia - mentre il soggetto incappucciato che si arrampica sulla grata del castello, immortalato in una foto postata orgogliosamente dalla stessa Vietina, pare essere uno dei presenti al raduno. E compare infatti in una foto di gruppo”.

La provocazione di Forza Italia al PD

Va poi detto che a Lucca, il capogruppo in consiglio comunale del PD Francesco Raspini ricopre a quanto pare anche il ruolo di vice-questore a Firenze. E anche per questo i consiglieri forzisti hanno richiesto il suo intervento, in quanto tutore della legge. "La responsabilità politica e morale della consigliera Vietina appare evidente - hanno concluso - non solo ha voluto organizzare un raduno sfociato poi nell’imbrattamento, ma ne ha postato la foto sui social, accompagnata dall’hashtag “La casa della pace e della memoria resiste”. Si tratta proprio la stessa frase impressa sul monumento. A questo punto, chiediamo al portavoce dell’opposizione, nonché vice-questore di Firenze, di rilasciare una dovuta dichiarazione pubblica ufficiale sui fatti accaduti il 25 aprile al Castello di Porta San Donato. E sui soggetti che ne sono stati protagonisti".

La lista civica di centrodestra: "Vietina deve dimettersi"

Sulla questione sono infine intervenuti anche i consiglieri di Lucca 2032, la lista del sindaco Mario Pardini. Che sono stati se possibile ancor più risoluti: in un post apparso nelle scorse ore su Facebook, hanno invitato Vietina a dimettersi e Raspini a prendere le distanze dall'accaduto. "Siamo obbligati a chiedere le dimissioni della consigliera Vietina - il loro pensiero -il rispetto della cosa pubblica, che va al di là di ogni schieramento politico, di ogni colore, di ogni ideologia, dovrebbe essere un valore da insegnare. Ed è triste ricordarlo a chi ha il dovere di educare i nostri ragazzi a diventare uomini e cittadini per bene.

Plaudendo a questo gesto compiuto da un suo attivista, la consigliera Vietina ha sottolineato che il suo strumento non è il dialogo ma la protesta a oltranza, portata finanche su edifici pubblici di rilevanza culturale".

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