"Negativa a droga e farmaci": i primi esami sulla madre del neonato morto

Danno esito negativo i primi risultati delle analisi tossicologiche. La Procura ha aperto un inchiesta per omicidio colposo contro ignoti. Tra 60 giorni i risultati dell'autopsia. Intanto sui social il dibattito delle neo-mamme: "Anche a me hanno detto: 'Fai dormire la bimba con te'".

"Negativa a droga e farmaci": i primi esami sulla madre del neonato morto

Sono negativi gli esami tossicologici la mamma del neonato morto all'ospedale "Pertini" di Roma, nella notte tra il 7 e l'8 gennaio. Un accertamento disposto dalla Procura di Roma che ha avviato un'indagine con l'ipotesi di reato per omicidio colposo contro ignoti disponendo l'autopsia sul corpicino del bimbo: l'esito degli accertamenti cadaverici sarà disponibile tra 60 giorni. Intanto, gli inquirenti hanno già acquisito la cartella clinica del piccolo. Il ministero della Salute ha chiesto una relazione dettagliata alla Regione Lazio.

Le indagini sul decesso del neonato

Sono ancora da accertare le cause del decesso del piccolo, avvenuto a soli 3 giorni dalla nascita. Stando a quanto ha raccontato il papà del neonato, nel corso di un'intervista rilasciata a Il Messaggero, la moglie sarebbe stata "lasciata sola" in stanza col figlioletto. Quindi si sarebbe addormentata con accanto il bimbo, mentre lo allattava, finendo per accasciarsi su di lui. Un'infermiera del reparto di maternità ha lanciato l'allarme ma, nonostante le tempestive manovre di rianimazione, per il piccolo non c'è stato nulla da fare. Al riguardo, la Procura ha avviato un'indagine con l'ipotesi di reato per omicidio colposo contro ignoti. Per fugare ogni dubbio di sorta, la neomamma sarà sottoposta agli esami tossicologici (lo scrive Repubblica.it). L'esito degli accertamenti cadaverici, invece, saranno disponibili tra 60 giorni.

La polemica sul "rooming in"

La vicenda ha acceso un faro sulla pratica del cosiddetto rooming in, ovvero, la possibilità per la mamma di poter condividere la stanza col figlioletto, 24 ore su 24, sin dai primi istanti di vita. "La condivisione del letto è uno dei fattori di rischio per quanto riguarda la morte improvvisa e inaspettata del lattante (da 0 a 12 mesi)", spiega Alessandra Bellasio, ostetrica e divulgatrice sanitaria su UniMamma.it. "L'American Academy of Pediatrics, a questo proposito, raccomanda per il sonno del neonato un ambiente sicuro, per ridurre i pericoli. Nello specifico, attraverso le raccomandazioni del 2022, consiglia: il coricamento in posizione supina, l'uso di una superficie di riposo solida e non inclinata, la condivisione della stanza ma non del letto, evitare il surriscaldamento e l'utilizzo di lenzuola morbide che potrebbero ostruire le vie respiratorie. È dunque consigliabile - suggerisce l'ostetrica - idealmente per i primi sei mesi, che i neonati dormano nella stanza dei genitori, vicino al loro letto, ma su una superficie separata e adeguata all'età e alle dimensioni del piccolo. Bisogna considerare che l'ente americano si è espresso come rispettoso della necessità o della scelta genitoriale di condividere il letto con il bambino ma, sulla base dei dati disponibili, non raccomanda questa pratica in nessuna circostanza".

Il dibattito in rete

"In questo ospedale è nato mio figlio e conosco benissimo il trattamento che riservano alle neomamme", racconta una donna su Facebook commetando quanto avvenuto al "Pertini". "Sono stata lì 3 giorni - spiega - e pur di non litigare con le infermiere mi attenevo a qualsiasi loro regola del tipo: 'Signora lei quando ci vede entrare deve accendere la luce altrimenti portiamo il bambino ad un altro letto'. Cosa che hanno fatto perché mio figlio è stato portato ad un'altra neomamma che stremata dal parto non si era nemmeno accorta che non fosse suo. Per non parlare della sala parto... Dopo 12 ore di travaglio l'ostetrica mi ha detto: 'Signora deve rilassarsi, sembra quasi che non voglia farlo nascere questo bambino'. Sono parole forti che al momento, in preda al dolore e alla stanchezza, si mandano giù senza reagire ma che dopo fanno male. Penso a questa donna ed ho il cuore in frantumi per lei e suo marito". Le fa da eco la storia di un'altra mamma: "Purtroppo dopo il parto, che sia chirurgico o naturale, sei lasciata lì. - ricorda parlando della sua esperienza - E per quanto tu abbia fantastico 9 lunghi mesi, il cambiamento di vita dalla prima notte è radicale. Dopo 7 giorni di ricovero, 3 induzioni e cesareo d'urgenza..

sono collassata, la mia compagna di stanza ha chiamato le infermiere che alle mie suppliche di tenere la bambina al nido per riposare, hanno risposto: 'Poggiala sul petto e falla dormire con te'". "Mia figlia ha passato le altre tre notti gridando senza dormire... - conclude -Io sotto morfina".

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